San Godenzo
Godenzo Località dell'alta Valdisieve (de pede Alpium), possesso dei conti Guidi di Modigliana, ove nel giugno 1302 (con ogni probabilità l'8) alcuni esponenti degli esuli fiorentini, ghibellini e Bianchi, riunitisi a convegno nel coro di una chiesa, sottoscrissero l'impegno a risarcire i danni che i loro consorti e i loro fedeli, gli Ubaldini, avessero potuto subire nei beni mobili, immobili e nei benefici ecclesiastici per lo stato di guerra che si era venuto a verificare intorno al loro fortissimo castello di Monte Accianico, centro di tutte le operazioni militari, nella lotta che gli esuli conducevano contro Firenze.
I fuorusciti avevano infatti spostato la loro base di operazione nelle terre di questa potente famiglia feudale dell'Appennino tosco-romagnolo dopo che Bonifacio VIII, venuto in soccorso dei Fiorentini in seguito agl'insuccessi della primavera, era riuscito a tirare dalla sua parte il podestà di Arezzo Uguccione della Faggiola, rendendo perciò difficile agli esuli la permanenza in questa città. Questi ultimi si scelsero anche un altro condottiero - in precedenza pare che le operazioni fossero dirette da Alessandro di Romena dei conti Guidi - nella persona di Scarpetta degli Ordelaffi. Fra i sottoscrittori del documento stilato al convegno di San G. compare anche il nome di D., che si affianca a quelli di messer Torrigiano, Carbone e Vieri dei Cerchi, messer Guglielmino de' Ricasoli, messer Neri, Bettino Grosso, Bettino e Nuccio di messer Accerrito, tutti degli Ubertini, messer Andrea dei Gherardini, Branca e Chele degli Scolari, Mino da Radda, Bettino dei Pazzi, Lapo, Ghino, Taddeo e Azzolino degli Uberti. La presenza di D. fra i sottoscrittori del documento è un indice eloquente della posizione personale di prestigio del poeta in mezzo agli esuli. È da escludere infatti che egli fosse chiamato a firmare per offrire una garanzia finanziaria agli Ubaldini, data la sua difficile posizione economica in quegli anni. L'esame della lista dei sottoscrittori mostra chiaramente la prevalenza dei ghibellini sui Bianchi, e ciò può contribuire a spiegare la futura rottura di D., nulla disposto a concedere sul piano delle idee, con la compagnia malvagia e scempia (Pd XVII 62). Dopo il convegno gli esuli passarono all'azione e la guerra divampò violenta in tutto il Mugello, dove gli Ubaldini imperversarono per tutta l'estate, commettendo saccheggi e ruberie, mentre le truppe del comune facevano altrettanto danneggiando le terre della famiglia di qua e di là dai monti.
Bibl. - Dino Compagni e la sua Cronica, a c. di I. Del Lungo, II, Firenze 1879, 562-563; Davidsohn, Storia III 321 ss.; G. Pampaloni, I primi anni dell'esilio di D., in Conferenze Aretine 1965, Arezzo 1965, 143-144. Il documento con la sottoscrizione di D. è edito in Piattoli, Codice 92. Sull'incontro a San G. tra D. e il figlio di Farinata, Lapo, v. G. Petrocchi, Tre postille in margine a Farinata, in " Studi d. " XLII (1965) 261-280 (rist. in Itinerari danteschi, Bari 1969, 276-280).