SAN GIUSEPPE Jato
Paese della provincia di Palermo, distante da questa città 30 km. È costruito, a 463 m. s. m., in parte sul pendio del M. Jato ed in parte quasi in piano, dove era un antico casale. Si sviluppò nel sec. XVIII nel feudo che la famiglia Beccadelli-Bologna aveva acquistato dall'Azienda gesuitica in pieno territorio di Monreale, ottenendo in seguito, con r. dispaccio del 1779, la facoltà di edificare e l'alta giurisdizione sul nuovo paese, che appare per la prima volta nel censimento del 1798 con 987 abitanti, divenuti 4095 nel 1831. L'instabilità del terreno marnoso, in cui sorge l'abitato, là dove la marna ha più alto l'ammasso di breccia che le sovrasta, determinò nel marzo 1838 un'immensa frana, che distrusse gran parte del paese, e le acque ne travolsero le macerie al vicino fiume Jato. L'attaccamento degli abitanti a quel suolo fece risorgere il paese stesso, che circa un cinquantennio addietro aveva poco meno di 7000 ab. (1881: 6579): se ne contarono 8391 nel 1931. Lo scarso aumento si spiega con lo sviluppo demografico di San Ceperello, che ne è quasi la continuazione dalla parte opposta a quella in cui la frana del 1838 fu più disastrosa. Il territorio (kmq. 29,46) dà principalmente vino e cereali.