SAN GIOVANNI in Persiceto (fino al 1927 Persiceto; A. T., 24-25-26)
Cittadina della provincia di Bologna, di forma quasi quadrata, un tempo circondata da terrapieni, detti terragli, a 21,5 km. da Bologna e a 21 m. s. m. Vicino al borgo corre il canale dello stesso nome. La via principale divide la cittadina quasi in 2 parti uguali; essa ha numerosi portici e anche begli edifizî: la chiesa principale ha dipinti di scuola bolognese. Ricca d'istituzioni benefiche e culturali, ha anche una scuola media. Centro di produzione agricola, vanta mercati assai frequentati e non è priva d'industrie (letti di ferro; biscotti). Nel 1931 contava 5353 ab. Il comune, ampio 114,04 kmq., giungente fino ai confini del Ferrarese, coltivato e con bonifiche, ultimate di recente, ha una popolazione di 20.447 ab. (1931) dei quali 13.474 sparsi. È stazione della Bologna-Verona e della breve linea San Giovanni-Cento.
Il ducato di Persiceto. - Ebbe una breve esistenza nel sec. VIII, essendo sorto nella ripresa dell'espansione longobarda con re Liutprando, che verso il 728 tolse ai Greci con Bologna alcuni castelli dell'Emilia, fra cui Persiceto che diede nome al nuovo ducato. Esso pare comprendesse i due pagi, di Monteveglio a sud della via Emilia e di Persiceto a nord; nel territorio di quest'ultimo sorse in quel tempo anche il monastero di Nonantola (v.) con le stesse finalità politiche.
Il primo duca ricordato è Orso I verso il 750, il cui figlio Giovanni era duca nel 772 e 776; il figlio di questo, il duca Orso II, affidato bambino dal padre al monastero di Nonantola, finì col farsi monaco e nel 789 donò alla badia già beneficata dal padre tutti i suoi grandi beni, che ceduti più tardi da essa al comune di S. Giovanni in Persiceto in enfiteusi servirono di base alla Partecipanza, ossia a un ente patrimoniale anche ora riservato al godimento delle famiglie originarie del comune. Con i Franchi dovette finire il ducato e Persiceto divenne un pago governato da un gastaldo e unito nell'età franca a Modena, nel 908 a Bologna. Nel 936 vi è già ricordata la pieve di San Giovanni, nel 1070-1077 il castrum e il borgo, nel 1070 il comune con due consoli, che dalla giurisdizione scarsamente effettiva del vescovo fu passato a quella del comune di Bologna, del quale da quel momento seguì le sorti.
Bibl.: G. Forni, Persiceto e S. Giovanni in Persiceto, Bologna 1921; A. Gaudenzi, Il monastero di Nonantola, il ducato di Persiceto e la chiesa di Bologna, Roma 1891; G. Tirabischi, Storia della badia di Nonantola, Modena 1784-85.