SAN GIOVANNI di RUOTI
Località situata 25 km a NO di Potenza, sul versante settentrionale della fiumara di Avigliano, nella quale sono stati scavati resti di una villa romana. Le strutture rinvenute durante lo scavo indicano tre fasi principali di sviluppo. La villa della fase più antica (periodo 1), che risale all'inizio del I sec. d.C., consisteva in una serie di ambienti disposti attorno a un cortile. Sembra trattarsi di una modesta struttura di tipo tradizionale i cui elementi più interessanti sono i grandi focolari in due stanze e un canale che si estende lungo il lato Ν con impianti di tipo industriale, forse un piccolo mulino ad acqua. La villa fu abbandonata intorno al 220 d.C.
Intorno al 350 d.C. la villa fu rioccupata e in parte restaurata (periodo 2). Un piccolo ambiente termale con ipocausto venne aggiunto nell'angolo SO e verso la fine del periodo una struttura massiccia, presumibilmente una torre, e altre due stanze furono aggiunte in un'ala a SE. La planimetria che ne deriva è priva di coesione architettonica. L'edificio rimase occupato fin verso il 400 d.C.
Le fasi più tarde (periodo 3) forniscono una testimonianza insolita e di notevole interesse per una villa dell'epoca tardo-antica. Gli edifici furono .costruiti in due fasi distinte: periodo 3A e periodo 3B. L'ambiente principale consisteva in un'ampia sala absidata costruita su una pendenza del terreno nell'angolo SO del sito. A E di questa struttura, separati da uno stretto corridoio, si trovano una serie di stalle e altri ambienti di servizio che si aprivano su una terrazza. Scale poste alle due estremità di quest'ala conducevano ad ambienti al piano superiore, probabilmente riservati alle donne. Dopo l'inizio del periodo 3A fu realizzato, nell'angolo SE dell'area, un complesso termale rifornito con acqua proveniente da un acquedotto.
Intorno al 460 d.C. gli edifici del periodo 3A furono seriamente danneggiati, probabilmente da un terremoto. Vennero riparati i danni provocati al complesso termale, ma l'aula absidata del periodo 3A venne sostituita da un'altra posta all'estremità N del sito con aggiunta di annessi (periodo 3B).
La nuova aula absidata fu posta a un piano superiore a cui si accedeva tramite scale, le quali a loro volta portavano a una serie di anticamere situate all'estremità orientale dell'aula. Un pilastro in pietra calcarea e un'imposta, provenienti dalle finestre, mostrano che queste erano disposte a galleria oppure a formare una serie di bifore.
Annessa all'angolo NE di quest'ala è una stanza dalla planimetria irregolare, probabilmente una torre, costruita più solidamente di qualsiasi altra parte dell'edificio. Le tre stanze più a oriente del settore Ν formavano un appartamento separato consistente in un ambiente longitudinale e in due stanze quadrate di dimensioni minori a livello del pianterreno. L'ambiente longitudinale, con pavimento a mosaico (motivi geometrici e vegetali), era probabilmente una sala da pranzo. Gran parte delle stanze accessorie a S dell'edificio absidato venivano usate come magazzini o ricoveri per animali.
Sul lato occidentale del complesso, la serie di edifici del periodo 3A venne estesa per congiungersi alla nuova abside e la stanza centrale fu ricostruita con interno circolare a quattro nicchie. La stanza era probabilmente ricoperta da una cupola ed è possibile che formasse un vestibolo adducente al corridoio centrale. Ulteriori aggiunte furono apportate al complesso termale. Fu realizzato nel frigidarium un nuovo pavimento musivo e l'acquedotto venne ricostruito su un diverso tracciato in modo da costeggiare il nuovo settore settentrionale.
La villa del periodo 3B conserva diversi elementi tradizionali quali l'edificio termale e la decorazione musiva, ma la disposizione non è di tipo classico: in luogo dei cortili e degli spazi aperti della villa romana gli edifici sono disposti lungo angusti corridoi e pozzi di luce. È probabile che la pianta dell'edificio risultasse particolarmente accentrata per ragioni di difesa, considerate le vicende storiche del V sec. d.C. Un'altra innovazione è lo spostamento al piano superiore della stanza principale della villa, un elemento che sarà caratteristico negli edifici domestici medievali. La villa rappresenta dunque un importante stadio nello sviluppo dell'architettura domestica nel momento in cui si stavano abbandonando i canoni della villa classica per sviluppare nuovi tipi di edifici.
La struttura iniziò a decadere all'inizio del VI sec. d.C.: alcune stanze già erano state abbandonate prima che l'area Ν venisse distrutta da un incendio, probabilmente poco prima del 550 d.C.; dopo questo evento il sito non venne rioccupato.
Durante lo scavo di diversi cumuli di rifiuti appartenenti ai periodi 3A e 3B, è stata rinvenuta una grande quantità di ceramica, di ossa di animali e di semi carbonizzati che hanno fornito utili notizie sulla vita economica del sito.
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(A. Small)