SAN GIACOMO, Valle di (A. T., 17-18-19, 20-21)
Valle lombarda percorsa dal torrente Liro, tributario della Mera, a sua volta affluente di destra dell'Adda. Il Liro, che ha le sue sorgenti tra il Suretta e il Tambò, proprio sotto il valico dello Spluga (metri 2117), mantiene una direzione quasi esattamente meridiana di qui a Chiavenna, dove si scarica nella Mera, dopo un percorso di 22 km. La valle, incisa in una larga placca di rocce metamorfiche (soprattutto micascisti, con melafiri e serpentini), ha forme piuttosto aspre e si presenta dappertutto profonda e strettissima, aprendosi appena nelle due brevi soglie di Campodolcino (m. 1120) e di Montespluga (m. 1380-1900). A monte di Pianazzo (m. 1380) il bosco cessa del tutto e le pareti rocciose incombono sul fondovalle nude e precipiti, rigate dai solchi delle frane che vi assumono una singolare frequenza.
Oltre il valico, il corso, anch'esso meridiano, del torrente Häuser finisce al Reno anteriore, in modo che le due valli segnano una buona via di comunicazione dalla Lombardia alla Svizzera orientale (Coira) e di qui all'Austria (Vorarlberg) e alla Germania meridionale. A questa via di comunicazione, praticata fin da epoca romana, la Valle di S. Giacomo deve la sua passata importanza; tuttavia la costruzione di una carrozzabile (1819-21), in parte rifatta dopo il 1834, ha giovato poco allo sviluppo dei traffici, perché questi sono stati stornati dalla più comoda via (anche ferroviaria) del Gottardo. Nuova fonte di attività invece si è aperta alla valle con lo sfruttamento delle sue energie idriche, che ha condotto alla creazione di un vasto lago serbatoio nel piano di Spluga (28 milioni di mc.) e di una grandiosa centrale a Mese (68.700 kW), a 3 km. da Chiavenna.
Il centro abitato più importante della valle, Campodolcino (1751 ab. nel comune nel 1931), è stazione climatica estiva abbastanza frequentata.