SAN BENIGNO Canavese (A. T., 20-21)
Centro della provincia di Torino nel Canavese, a 213 .m. s. m., sorge sulla sponda sinistra del torrente Malone, in un distretto intensamente agricolo. Il centro è servito dalla ferrovia Torino-Castellamonte-Pont, da servizî automobilistici per San Giusto e Foglizzo. Il comune copre una superficie di 22,19 kmq., l'area irrigata con le acque dell'Orco e del Malone è pari al 77% del totale. Prevalgono i seminativi (52% dell'area agraria-forestale), seguiti da prati e pascoli (33,9%); rade le colture specializzate (0,3%); scarso il bosco (12,1%); intenso è l'allevamento soprattutto di bovini (1500 capi). Il comune ha anche importanza industriale con oltre 400 addetti: prevalgono le industrie tessili e le chimiche. La popolazione complessiva fu nel 1931 di 2737 ab. presenti (123 ab. per kmq.), di cui 844 sparsi.
L'abbazia di Fruttuaria. - Nel paese rimangono pochi avanzi (il campanile con bifore e archetti pensili) della famosa abbazia di Fruttuaria che fu fondata da S. Guglielmo Digione, figlio del conte Roberto di Volpiano e cugino di re Arduino. Il primo abate Giovanni fu benedetto tra aprile-giugno 1004 alla presenza dell'imperatore Enrico II, e la chiesa consacrata dopo il 2 dicembre 1006, quando il papa Giovanni XVIII incaricò alcuni vescovi di assistere alla consacrazione. Prosperò rapidamente per privilegi imperiali e pontifici e per donazioni di fedeli. Fino al 1477 conservò il primitivo carattere claustrale; Sisto IV la eresse in commenda; nel 1710 la occupò Vittorio Amedeo II. La serie degli abati cessò nel 1848.
Fino al 1891, in Manno e Promis, Bibl. stor. mon. di Sav., III, p. 91 segg.; in seguito: B. Baudi di Vesme, Il re Ardono e la riscossa italica contro Ottone III ed Arrigo I, Torino 1900 (Biblioteca Soc. stor. sub., VII); F. Gabotto, Un millennio di storia eporediese (356-1357), Torino 1900 (ibid., IV); G. Michelotti, I nove secoli di Fruttuaria e l'opera di Don Bosco, San Benigno Canavese 1904.