ROGERS, Samuel
Scrittore inglese, nato il 30 luglio 1763 a Stoke Newington, morto a Londra il 18 dicembre 1855. Dopo avere esitato se entrare nella carriera ecclesiastica presbiteriana, decise di dedicarsi alla letteratura, per la quale aveva larga preparazione. Nel 1781 collaborò con articoli al Gentleman's Magazine e nel 1786 pubblicò An Ode to Superstition, con alcune altre poesie. Seguirono nel 1792 i Pleasures of Memory che, scritti in distici eroici di abile fattura ma di fiacca ispirazione, incontrarono tuttavia il gusto del pubblico, sicché nel 1806 se n'erano fatte 15 edizioni. Nel 1793 la morte del padre lo mise in possesso d'una rendita di 5000 sterline l'anno, e il R. divenne centro d'una vivace società politica e letteraria. Tra i suoi amici furono il Fox, lo Sheridan e Horne Tooke, e più tardi il Byron, il Moore, il Wordsworth e il Cary, traduttore di Dante. Nella casa che nel 1803 si fece costruire in St James's Street, a Westminster, fu ospite generoso e raccolse preziose opere d'arte, delle quali era fine conoscitore. Nel 1814 pubblicò Jaqueline, poemetto che apparve in unico volume col Lara di Byron, e nel 1819 Human Life, che nell'anno successivo fu tradotto in italiano dal Paciotti. Nel 1822 apparve la prima parte di Italy, reminiscenze pittoresche, storiche e romantiche dell'Italia, attraversata dal R. in un viaggio da Ginevra a Napoli. Nel 1830 il poema fu pubblicato completo, con incisioni in acciaio di J. M. W. Turner, Th. Stothard e S. Prout, alle quali il libro deve una popolarità che i meriti letterarî non gli avevano ottenuto. Nel 1850, alla morte di Wordsworth, fu offerta al R. la successione come poeta laureato, ma egli ebbe il buon senso di rifutare. Sebbene il Byron lo elogiasse contro il Wordsworth come poeta di grande gusto, i versi del R. si sollevano raramente al disopra della grigia mediocrità. I suoi momenti migliori li ebbe forse in Human Life, che egli stesso prediligeva e che, se non contiene alta poesia, presenta almeno acute osservazioni e riflessioni, espresse con precisione e buon gusto. Privo di ogni forza originale, egli fu famoso come buon conoscitore d'arte e per la benevolenza e l'intelligenza, piuttosto che per la sua poesia. Lo resero noto anche la generosa protezione che accordò a uomini di lettere in lotta con le difficoltà, il suo gusto eclettico (poteva ammirare Byron e tuttavia valutare come "oro puro" il volume pubblicato nel 1842 dal Wordsworth), e una schietta gentilezza di cuore, stranamente in contrasto con la mordacità della sua lingua.
Ediz.: Poetical works, Londra 1856; Table Talk of S. R. with Memoir, ivi 1856.
Bibl.: P. W. Clayde, Early Life of S. R., Londra 1887; id., S. R. and his Contemporaries, ivi 1889.