LANGLEY, Samuel Pierpont
Fisico e astronomo americano, nato a Roxbury, Boston, Mass., il 22 agosto 1834, morto il 27 febbraio 1906. Assistente all'osservatorio di Harvard College, professore di matematica nell'Accademia navale degli Stati Uniti (1866), poi direttore dell'osservatorio d'Allegheny a Pittsburg, fu nominato (1887) segretario della Smithsonian Institution a Washington.
Emulo del P. Secchi nello studio fisico del Sole, fece interessanti osservazioni sulle macchie, sulla granulazione della fotosfera e sulla corona solare, che osservò in occasione dell'eclisse del 1878 dalla vetta del Pike's Peak nel Colorado. Il suo più importante contributo all'astrofisica fu la scoperta e lo studio della regione infrarossa dello spettro solare. Verso il 1880 inventò il bolometro, strumento di grande precisione, che è capace di segnalare le variazioni di temperatura di meno di un centomillesimo di grado centigrado. Con questo strumento il L., operando sul monte Whitney a 4420 m. s. m., scoprì, al di là della regione rossa dello spettro solare, un'altra estesa regione di raggi fino allora sconosciuta, ch'egli chiamò "nuovo spettro". Mentre lo spettro visibile si estende dalla lunghezza d'onda 0,40 μ a 0,75 μ e, prima del 1881, non si conoscevano radiazioni al di là di 1,8 μ, il L. scoprì radiazioni fino alla lunghezza d'onda 5,3 μ. Determinò inoltre col bolometro, in questa regione invisibile dello spettro, più di settecento righe oscure o bande, simili in tutto alle righe di Fraunhofer. Col bolometro studiò altresì lo spettro lunare per ricavarne la probabile temperatura della Luna, e adattando poi la registrazione automatica a quello strumento studiò le possibili variazioni della costante solare in relazione all'attività del Sole. Fondò l'osservatorio astrofisico della Smithsonian Institution.