PEPYS (pron.: pips), Samuel
Diarista inglese, nato probabilmente a Londra il 23 febbraio 1632, morto a Clapham il 26 maggio 1703. Sembra che fosse educato alla scuola di S. Paolo e a Cambridge, per cura del suo congiunto e protettore sir Edward Montagu, primo lord Sandwich. Nel 1655 sposò Elizabeth St Michel, graziosa ragazza di 15 anni, alla quale, nonostante qualche infedeltà, il P. rimase profondamente attaccato fino alla morte di lei (1669). Cominciò col guadagnarsi la vita come umile impiegato; nel 1660 fu nominato, per influsso del Montagu, "clerk of the King's ships" e poco dopo "Privy Seal". Le sue attitudini e l'abilità negli affari gli procurarono rapide promozioni: il P. riorganizzò gli uffici per l'approvvigionamento di viveri dell'armata navale e nel 1667-68 difese con successo gli ufficiali dell'Ammiragliato dinnanzi al tribunale dei Comuni. Nel 1673 divenne segretario dell'Ammiragliato, di cui per sei anni guidò gli affari efficacemente e con zelo; ma nel 1679 la sua amicizia col duca di York gli attirò l'accusa di complicità nel complotto papista e venne rinchiuso nella Torre di Londra. Sebbene riuscisse a scagionarsi interamente dall'accusa, trascorsero alcuni anni prima che riottenesse il suo ufficio. I servizî da lui resi alla marina sono fedelmente riferiti nei suoi Memoirs of the Navy (1690); ma già nel 1688, con la rivoluzione, egli aveva perduto il suo ufficio, sebbene conservasse fino all'ultimo un vivo interesse per gli affari pubblici. È fuori dubbio che egli fu un modello di funzionario civile, abile e lavoratore, con eccezionali capacità amministrative e con acuta comprensione delle necessarie riforme. La sua elezione, nel 1664, a membro della Royal Society, della quale divenne nel 1685 presidente, è prova dell'ampiezza della sua capacità d'interessamento e della sua cultura. Fu uomo di sconfinata curiosità, appassionato di musica e di teatro, vivacemente proteso verso tutto ciò che la vita aveva da offrirgli. Il suo diario, tenuto dal 1659 fino al 1669, anno in cui venne a mancargli la vista, è una vivida pittura del suo tempo, della gioia con cui il P. accolse la restaurazione, della peste, del grande incendio, della vita londinese e delle visite agli Epsom Downs. Il valore principale di questo diario è tuttavia quello di un palpitante documento umano. Scritto in linguaggio cifrato, per proprio divertimento e senza ambizioni letterarie, il diario rivela con un fascino ingenuo e curioso la vanità personale del P. e quelle debolezze che la maggior parte degli uomini nasconderebbero anche a sé medesimi. Esso è pieno di vita dal principio alla fine. "So to sleep, every day bringing in a fresh sense of the pleasure of my present life" è una notazione caratteristica, e il piacere della vita, quale egli lo sentì, ci viene comunicato da ogni pagina del diario.
Ediz.: Il Diary del P. fu pubbl. per la prima volta a Londra (1825]. Ed. completa, a cura di H. B. Wheatley, voll. 8, ivi 1893 segg.