GOMPERS, Samuel
Capo del partito operaio americano, nato a Londra il 27 gennaio 1850, morto a S. Antonio nel Texas, il 13 dicembre 1924. Emigrato con la sua famiglia agli Stati Uniti quand'era ancor fanciullo, esercitò a New York il mestiere di fabbricante di sigari. Nel 1881 fondò la Federation of Trades and Labour, della quale assunse la presidenza; e quando vide che l'associazione prendeva sempre maggiore importanza, nel 1886 la trasformò nell'American Federation of Labour, che nel 1900 si componeva di oltre due milioni di aderenti. Secondo il G., l'azione sindacale doveva avere un fine preciso, quello cioè di difendere gl'interessi corporativi degli operai, di ottenere dal governo i modi di migliorarne le condizioni di lavoro e di impedire i trust della vita economica. Fu per più ragioni avverso alle dottrine socialiste e in più di un'occasione fu con esse in aperto contrasto. Per iniziativa del G. fu votata la legge delle otto ore di lavoro per gli operai statali e un regolamento per il lavoro dei fanciulli. Non volle mai accettare l'elezione a deputato né a senatore, perché riteneva dannoso di legare la causa degli operai con quella dei partiti politici; invece riuscì a fare della Federation of Labour un elemento preponderante nella vita politica americana, e a renderla un fattore efficace in quella legislativa. Nel 1909 il G. intraprese un viaggio in Europa per intendersi con i capi delle varie corporazioni operaie, ma la sua azione non fu molto proficua. Durante la guerra mondiale, il G. pose a disposizione del governo degli Stati Uniti la Federation of Labour; impedì gli scioperi negli opifici delle munizioni di guerra, organizzò e diresse il War Labour Board e respinse le proposte che gli venivano dai sindacati operai tedeschi. Dopo la guerra, il G. fece un nuovo viaggio in Europa, e a Parigi fu creato presidente della Commissione internazionale del lavoro (31 gennaio). Andò poi ad Amsterdam, dove presiedette l'internazionale sindacalista; ma anche colà non poté stringere accordi, perché trovò soverchia inclinazione alle teorie del socialismo, e anzi, quando, tornato in America, s'avvide che l'internazionale socialista, riunitasi all'Aia, s'infeudava sempre più al comunismo, ruppe (1922) qualunque rapporto con essa. Negli ultimi suoi anni il G. cooperò a far votare la legge che restringeva sensibilmente l'immigrazione straniera.