SAMBUCUCCIO d'Alando
Nacque nella prima metà del sec. XIV da genitori di modesta condizione, in Alando, paese della pieve di Bozi (Corsica). Esperto nell'arte della guerra, si mescolò nei moti che sconvolsero la sua patria nei due primi decennî della seconda metà del secolo XIV. Fu anzi eletto capo dei ribelli e in breve tempo, uccisi o costretti a fuggire i signori, rimase padrone dell'isola, demolendo tutte le fortificazioni e mettendo a sacco e fuoco i paesi recalcitranti. Nel 1359, i paesi liberati da S. si unirono sotto il nome di Terra di Comune (v. comune, terra di). S., per consolidare il comune e la propria posizione, mandò a Genova quattro ambasciatori, offrendo alla Signoria il Comune; Genova accettò e mandò nell'isola il governatore Giovanni Boccanegra, che ristabilì la pace. Partito il Boccanegra, i signori restaurarono le fortezze e riaccesero le discordie; perciò S. nel 1362 si recò nuovamente a Genova a chiedere aiuto. Ritornò nell'isola con Tridano: i castelli furono demoliti e i signori riottosi furono privati dei loro stati. Morto Tridano, i sîgnori ripresero le armi, divisi in due fazioni. S. si rivolse ancora a Genova, che gli fornì i mezzi per riassoggettare i ribelli e mandò nell'isola un terzo governatore Giovanni da Magnera. S. cominciò ad opprimere la fazione dei Caggionacci, ma il popolo insorse in loro favore e si appellò a Genova, che mandò due governatori per ristabilire l'ordine. Così tramontò il prestigio di S.
G. Cambiagi, Istoria del regno di Corsica, I, Firenze 1770, p. 287 e seguenti.