Vedi SAMARIA dell'anno: 1965 - 1997
SAMARIA (ebr. Shōmĕrōn; gr. Σαμάρεια, Σεβαστή; Samaria)
Antico centro abitato e moderno villaggio arabo sulle montagne di Efraim, 9 km circa a N-O di Nablus-Neapolis.
La collina di S. fu scelta da Omri, re di Israele (IX sec. a. C.) come sede della sua capitale; sotto il regno del figlio di Omri e poi del suo successore Ahab, S. divenne un centro di diffusione della cultura fenicia in Israele, attirandosi per questo la condanna dei profeti. S. rimase la capitale di Israele fino a quando Sargon II re di Assiria non l'assediò e l'espugnò nel 721 a. C. La popolazione israelita fu esiliata e sostituita da una comunità mista di Cutei e Babilonesi, che si amalgamarono con quanti erano rimasti degli abitanti del luogo, formando così la nazione samaritana. Nel periodo persiano c'era, tra la Samaria e la Giudea, un forte antagonismo, che si protrasse sino al periodo ellenistico. Una rivolta samaritana contro Alessandro portò all'insediamento di una colonia di veterani macedoni nella città. Nel 107 S. fu assediata e rasa al suolo da Giovanni Ircano l'Asmoneo, ma nel 63 a. C. fu ricostruita da Pompeo. Una nuova èra inizia nella frammentaria storia della città con l'avvento di Erode, che ricevette la città da Augusto nel 30 a. C. Erode la ribattezzò col nome di Sebaste, in onore del suo protettore imperiale, la fortificò, e ne riordinò la pianta secondo lo schema romano, con una strada fiancheggiata da colonne, un Foro con l'annessa basilica, un teatro e uno stadio; il tutto dominato dal tempio di Augusto, eretto là dove una volta sorgeva il palazzo dei re israeliti. Dopo Erode, S. continuò la sua esistenza di città provinciale romana, gradatamente declinando nel corso del II sec. d. C.; nel III sec. d. C. ricevette il titolo di Colonia Lucia Septimia Sebaste; la dinastia severiana cercò in tutti i modi di sollevarla a nuova prosperità: furono ricostruiti i templi, il Foro e gli edifici adiacenti. Nel periodo bizantino S. fu legata al culto di S. Giovanni Battista, la cui testa, secondo quanto si diceva, era stata colà sepolta. Venne quindi eretta una basilica sulla sua presunta tomba, basilica che fu ricostruita nel XII sec. dai Crociati. Da allora la città si ridusse a un piccolo villaggio; scavi furono condotti sul posto nel 1908-10 e nel 1931-35 da spedizioni della Harvard University, dal Palestine Exploration Fund e dalla Università Ebraica di Gerusalemme.
I resti di S. risalgono a cinque distinti periodi: israelitico, ellenistico, romano, bizantino e crociato. I resti israelitici comprendono un'acropoli circondata da mura a casematte costruite nella caratteristica muratura che Omri aveva appreso dai Fenici. Il palazzo reale, per quanto riguarda la pianta, imita i modelli assiri; aveva diversi magazzini in cui furono rinvenuti numerosi ostraka con iscrizioni, che ci forniscono importanti notizie sull'economia e sull'amministrazione del regno israelitico. L'area del palazzo ci ha anche restituito degli avorî, di uno stile misto egiziano e mesopotamico, opera evidente di artigiani fenici; essi ci ricordano le "case di avorio" che Ahab menziona in I Re, xxii, 39. I resti ellenistici sono per lo più torri rotonde eseguite con bella muratura di mattoni; sono attribuiti a Perdicca e alla colonia macedone. Un fortino posteriore, seleucide, reca le tracce della distruzione operata dagli Asmonei. I resti romani sono di due periodi: il tempio erodiano di Augusto con una monumentale scalinata e una grande piattaforma preceduta da un'avancorte di m 70 × 50. Il tempio aveva un portico a colonne di stile corinzio. Il teatro ha 24 file di posti, divise in sei settori. I resti erodiani comprendono una porta della città fiancheggiata da due torri e una strada a colonnato lungo la quale in seguito vennero allineati i negozi; era lunga circa 750 m e congiungeva la porta occidentale al Foro (m 128 × 72), circondato da quattro portici. Lo stadio - costruito, come il teatro, sul fianco della collina di S. - misura 200 m in lunghezza e 70 in larghezza; le stanze che lo fiancheggiano contengono numerosi graffiti. Altri resti romani sono una statua di Kore, un busto di Augusto, due pietre rappresentanti elmi coronati da stelle, che si riferiscono evidentemente ai Dioscuri. Alcune tombe romane scoperte nelle vicinanze presentano una delle prime cupole a pennacchi (III sec. d. C.). e contengono interessanti sarcofagi e statue di stile piuttosto rozzo. Nei tempi romani la città disponeva di un acquedotto di considerevole lunghezza. Tra i resti bizantini è una chiesa di San Giovanni con pitture medievali; invece la chiesa di S. Giovanni eretta dai Crociati offre uno dei migliori esempî di architettura francese romanica del XII secolo.
Bibl.: Reisner-Fisher-Lyon, Harvard Excavations at Samaria, I-II, Cambridge 1924; J. W. Crowfoot e altri, Samaria-Sebaste, I-II, Londra 1942; C. Enlart, Monuments des Croisés, II, Parigi 1925.