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salvo

di Alessandro Niccoli, Riccardo Ambrosini - Enciclopedia Dantesca (1970)
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salvo

Alessandro Niccoli
Riccardo Ambrosini

. 1. Per indicare la condizione di chi ha superato un pericolo, e quindi con il significato di " incolume ", " illeso ", solo in Pg XXVII 23 E se io / ... sovresso Gerïon ti guidai salvo, / che farò ora presso più a Dio?. Vale " garantito da danni o pericoli futuri ", in If XXI 125 costor sian salvi infino a l'altro scheggio; e così Cv II XV 4 salvo da la morte.

In costruzione assoluta, introduce una condizione o un'eccezione, opposta a un'eventualità contraria precedentemente espressa: Cv I II 11 villania fa chi loda... dinanzi al viso alcuno, perché né consentire né negare puote lo così estimato sanza cadere in colpa di lodarsi... salva la via del debito onorare... la quale passar non si può sanza far menzione de l'opere virtuose; altro esempio nello stesso paragrafo.

2. Col valore di congiunzione limitativa, s. (" eccetto ", " tranne ", con probabile ellissi di ‛ che ') è attestata soltanto in Cv III XV 19 La litterale esposizione assai leggermente qua si può ridurre, salvo in tanto quanto [" eccetto ", " ma non nella parte in cui "] dice che io [s]ì chiamai questa donna fera e disdegnosa; la locuzione congiuntiva ‛ s. che ' ricorre, invece, in sette luoghi della Vita Nuova e sei della Commedia, ponendo in evidenza un'eccezione, una differenza, una limitazione del contenuto della proposizione precedente.

Si veda infatti in Vn III 4 Ne le sue braccia mi parea vedere una persona dormire nuda, salvo che [" eccetto il fatto che ", " ma "] involta mi parea in uno drappo sanguigno leggeramente; V 4 le lascerò tutte [" non riporterò qui tutte le poesie "], salvo che alcuna cosa ne scriverò che pare che sia loda di lei; IX 4, XXI 8, XXIV 3, XXXIV 6. Il verbo non è esplicito in XIV 14 Amore uccide tutti li miei spiriti, e li visivi rimangono in vita, salvo che [" ma ", " però "] fuori de li strumenti loro (gli occhi).

Nelle attestazioni della Commedia ‛ s. che ' apre il verso in If IX 117, XIV 110 [il veglio di Creta] da indi in giuso è tutto ferro eletto, / salvo che 'l destro piede è terra cotta; XXIII 136, XXXI 105, Pg XVI 89; è dopo la cesura in Pg XXIX 104 quali i troverai [i quattro animali] ne le sue carte, / tali eran quivi, salvo ch'a le penne / Giovanni è meco [" nella descrizione delle penne dei quattro animali io seguo l'Apocalisse di Giovanni "] e da lui [Ezechiele] si diparte.

Vocabolario
salvo
salvo agg. [lat. salvus, della stessa radice di salus «salute»]. – 1. a. Che ha superato un pericolo, anche grave, senza subire alcun danno; incolume, illeso, intatto: è difficile uscire salvi da imprese di quel tipo; l’aereo è stato costretto...
salvare
salvare v. tr. [lat. tardo salvare, der. di salvus «salvo»]. – 1. a. Mettere in salvo, sottrarre a un pericolo, liberare da un danno grave e il più delle volte sicuro; in partic., sottrarre alla morte, e quindi riuscire a mantenere in vita:...
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