RANDONE, Salvo (propr. Salvatore)
Attore teatrale, nato a Siracusa il 25 settembre 1910; il suo esordio avvenne presso una compagnia di filodrammatici a Catania, dalla quale si staccò scritturato da A. Ninchi. Successivamente nelle formazioni dirette da E. Zacconi, R. Ruggeri, A. Bragaglia, poi presso il teatro delle due città, i piccoli teatri di Roma e Milano, la compagnia del Teatro nazionale diretta da G. Salvini, fino all'esperienza del nome in ditta (1954-55, Brignone-Randone-Santuccio) e alla partecipazione a spettacoli straordinarî all'aperto e a trasmissioni televisive, ha raffinato la sua tendenza all'intensa caratterizzazione, valorizzando nel contempo la voce, robusta e pieghevole.
La sua recitazione sceglie talvolta la strada più agevole ed esteriore dell'enfasi, dell'accentuazione retorica (Edipo a Colono di Sofocle), mentre si ricordano i toni sapientemente dimessi e contenuti e suggestivamente arcani delle sue più felici interpretazioni pirandelliane (Enrico IV; Il piacere dell'onestà), e gli effetti di viva drammaticità ottenuti nei lavori di Betti (Corruzione al palazzo di giustizia; La fuggitiva; Frana allo scalo Nord), anche in parti a lui non molto confacenti (il seduttore nel Delitto all'isola delle capre, felicemente interpretato da R. su toni sinistri e demoniaci), e in uno dei suoi più recenti successi, Assassinio nella cattedrale di Eliot. Ricordiamo ancora, del suo vasto repertorio, il Don Giovanni di Molière (1953) e l'Otello di Shakespeare, nel quale con Gassman interpretò alternativamente le figure di Otello e Iago.