salvinizzazione
s. f. Progressiva assimilazione alla linea politica e ai metodi di Matteo Salvini.
• al di là della fine ingloriosa di [Silvio] Berlusconi, la sua presenza dopodomani a Bologna è importante soprattutto per gli effetti pesanti che avrà sul campo del centrodestra. Si rassegna di fatto alla «salvinizzazione». Accoglie al suo interno una sorta di virus che sterilizza l’ambizione a guidare il Paese. Quella che a sinistra hanno chiamato «vocazione maggioritaria». (Claudio Tito, Repubblica, 6 novembre 2015, p. 38, Commenti) • Questi scrittori che vengono definiti filosofi, pubblicisti ed editorialisti non sono in alcun modo una specialità made in France, sono parte di un fenomeno che propongo di definire «trumpizzazione degli spiriti». La trumpizzazione degli spiriti («lepenizzazione» o «salvinizzazione» degli spiriti, nelle forme locali di Francia e Italia) non ha nulla a che vedere con l’egemonia culturale, per varie ragioni. (Christian Salmon, trad. di Fabio Galimberti, Repubblica, 26 giugno 2016, p. 42, RCult) • Gianni Letta [...] ripete ora agli interlocutori: «Andrà posta attenzione sulle candidature nei collegi», temendo che la riforma inneschi un processo di «salvinizzazione» del centro-destra. (Francesco Verderami, Corriere della sera, 13 ottobre 2017, p. 3, Primo piano).
- Derivato dal nome proprio (Matteo) Salvini con l’aggiunta del suffisso -izzazione.
- Già attestato nella Repubblica del 16 dicembre 2013, Torino, p. I (Sara Strippoli).