SALVIATI
Famiglia fiorentina. Se ne ritiene capostipite un Gottifredo, vivente in Firenze nel sec. XII, che secondo una tradizione sarebbe appartenuto alla casa dei Caponsacchi; ma il primo del quale si abbia notizia certa è Cambio di Salvi, che fu dei priori e gonfaloniere di giustizia nel 1335. I S. occuparono ripetutamente le più alte cariche della repubblica (ebbero 62 priori e 20 gonfalonieri). Fra i personaggi più notevoli si ricordano Forese di Giovanni, creato cavaliere nel 1378; Iacopo di Francesco, commissario nella guerra di Pisa del 1405 e ambasciatore al papa e al re di Francia; Francesco, arcivescovo di Pisa, impiccato per aver preso parte alla congiura dei Pazzi. Di Alamanno, che fu gonfaloniere e sposò Caterina di Averardo de' Medici, nacque Giovanni, anch'esso priore e gonfaloniere, e di questi Iacopo che sposò Lucrezia di Lorenzo de' Medici, fu adoperato in diverse ambascerie, nel 1530 e nel 1532 difese la libertà fiorentina, e morì nel 1533. Iacopo ebbe molti figli, fra i quali Maria, che sposò Giovanni delle Bande Nere; Giovanni che, fatto cardinale nel 1517, morì nel 1553; Bernardo che fu generale delle galee dell'Ordine di Malta, nel 1560 cardinale, e morì nel 1568.
Di un ramo collaterale a quello di Iacopo fu Alamanno di Averardo, uno dei più autorevoli cittadini del periodo savonaroliano, che nel 1499 andò ambasciatore a Luigi XII e morì nel 1509, mentre era commissario alla guerra di Pisa. Maria di Alamanno fu moglie di Francesco Guicciardini. Nel sec. XVI sono da segnalare Leonardo (v.); Alamanno e Alessandro di Pietro, che difesero Siena nel 1544; Alessandro fu fatto decapitare da Cosimo I. Lorenzo di Iacopo fu governatore di Siena nel 1607, e acquistò i castelli di Giuliano e Roccamassima, eretti in marchesato da Clemente VIII, poi in ducato da Urbano VIII. La famiglia S. ebbe ancora tre cardinali: Antonio Maria, nominato nel 1583, morto nel 1602; Alamanno, nominato nel 1727, morto nel 1733; Gregorio, nominato nel 1777, morto nel 1794. La nipote di questi, Anna Maria di Averardo, sposò Francesco Borghese, il quale, avendo Gregorio lasciato i Borghese eredi del nome e del titolo, dispose che il terzogenito (v. salviati, scipione) sostituisse al suo nome quello Salviati (1834).
V. Spreti, Encicl. stor.-nobil. ital., VI, Milano 1932.