SALVE REGINA
REGINA Antifona del breviario in onore della Vergine Maria, ma divenuta popolarissima come preghiera comune. Nell'uso liturgico, è recitata alla fine del breviario o di una sua parte, dai Primi Vespri della Trinità sino a Nona del Sabato innanzi l'Avvento, e dopo la Messa per ordine di Leone XIII (1884). La storia di questa antifona è intricatissima, appunto per il suo uso universale. Le sue origini non sono certe, ed è stata attribuita un po' a tutti: a Ermanno Contratto (morto nel 1054), ad Ademaro di Puy (morto nel 1098), all'arcivescovo di Compostella Pietro di Mezonzo (morto nel 1003). Non sembra anteriore, comunque, al sec. XI. Leggendarie sono le aggiunte ascritte a S. Bernardo (cfr. E. Vacandard, Vie de Saint Bernard, II, Parigi 1920, p. 81). L'uso liturgico pare sia dovuto ai domenicani, e poi ai francescani. Molti temi di letteratura ascetica e di poesia medievale vi si riconnettono; e, probabilmente, alla recita vespertina di questa antifona si debbono riportare le origini della cosiddetta visita al Santissimo Sacramento, o "benedizione" oggi in uso nelle chiese.
E. Oviedo Arce, Memoria sobre el autor de la Salve, Compostella 1903.