RICCOBONO, Salvatore
Giurista, nato a S. Giuseppe Iato (Palermo) il 31 gennaio 1864. Dopo lunghi studî in Germania dal 1889 al 1893 e a Roma alla scuola di V. Scialoja (1894), fu professore di materie romanistiche nelle università di Camerino (1895-97), di Sassari (1897-98), di Palermo (1898-1931). Nel 1931 fu chiamato alla cattedra di esegesi del diritto romano nell'università di Roma, dove negli anni 1933-1935 tenne quella di diritto romano. È accademico d'Italia, socio nazionale dei Lincei, membro di altre accademie italiane e straniere.
La ricca attività scientifica del R. abbraccia due periodi nettamente distinti: il primo occupa il ventennio dal 1895 al 1915; il secondo, il ventennio dal 1915 ad oggi. Nel primo periodo, con molti forti studî, specialmente con quelli Zur Terminologie der Besitzverhältnhse (in Zeitschr. d. Sav. Stift., rom. Abt., 1910), Dalla communio del diritto quiritario alla comproprietà moderna (Londra 1913), Traditio ficta (in Zeitschr. d. Sav. Stift., rom. Abt., 1912 e 1913), Stipulatio e instrumentum nel diritto giustinianeo (1914 e 1922), mirò a scoprire le profonde innovazioni nel sistema del diritto romano apportate dal sec. IV al VI d. C.; nel secondo periodo, specialmente con gli studî Fasi e fattori dell'evoluzione del diritto romano (in Mélanges Cornil, 1926), Punti di vista critici e ricostruttivi (in Annali Università Palermo, 1928) il R. ha posto la tesi che le innegabili numerosissime alterazioni dei testi giuridici romani nell'età della decadenza sarebbero quasi sempre soltanto formali e che il diritto romano si sarebbe trasformato principalmente per naturale evoluzione interna, indipendente da forze estranee, se si eccettua quella del cristianesimo. Su questa tesi è tuttora ampio il dibattito. L'averlo suscitato ha, in ogni caso, giovato a rendere la critica del testo giustinianeo più guardinga.
Oltre alle citate, sono sue opere: La teoria del possesso nel diritto romano, in Arch. giur., L; La destinazione del padre di famiglia in diritto romano, in Riv. it. scienze giuridiche, 1896; Gli scolii sinaitici, in Bull. ist. dir. rom., 1898; Arrha sponsalicia, in Studi in onore di F. Pepere, Napoli 1900; Sull'usus, in Studi in onore di V. Scialoja, 1905; Tracce di diritto romano classico nelle collezioni giuridiche bizantine, in Bull. ist. dir. rom., 1906; Prospectus montium, in Studi in onore di C. Fadda, Napoli 1906; Vat. Fr. 70, in Studi in onore di B. Brugi, Palermo 1910; Cristianesimo e diritto privato, in Riv. dir. civ., 1911; Dal diritto romano classico al diritto moderno, in Annali Univ. Palermo, 1917; La fusione del ius civile e del ius praetorium, in Archiv. f. Recht- u. Wirtschaftsphil., XVI, 503-22; Diritto romano e diritto moderno, Palermo 1925; La formazione di un ius novum nel periodo imperiale, in Atti Congresso studi romani, 1929; La formazione della teoria generale del contractus nel periodo della giurisprudenza classica, in Studi in onore di P. Bonfante, Milano 1930; Lineamenti della rappresentanza diretta in diritto romano, in Annali Univ. Palermo, XIV, p. 398 segg., ecc.