Giurista italiano (S. Giuseppe Iato 1864 - Roma 1958), fra i maggiori romanisti del suo tempo, ha insegnato in numerose università diritto romano, è stato socio nazionale dei Lincei (1935-46 e dal 1949) e accademico d'Italia.
Vita. Studiò a lungo in Germania (1889-93) con B. Windscheid, poi a Roma alla scuola di V. Scialoja. Insegnò diritto romano nelle univ. di Camerino (1895-97), Sassari (1897-98), Palermo (1898-1931), Roma (1931-35). Doctor honoris causa in Civil Law all'univ. di Oxford, fu fondato in suo onore il Riccobono Seminar of Roman Law alla Catholic University of America.
In un primo periodo della sua attività scientifica studiò le profonde innovazioni verificatesi nel sistema del diritto romano fra il sec. 4º e il 6º; in una seconda fase, specie con gli studi Fasi e fattori dell'evoluzione del diritto romano (1926) e Punti di vista critici e ricostruttivi (1928), R. ha svolto la tesi secondo cui le alterazioni subite dai testi romani nell'età della decadenza sarebbero quasi sempre soltanto formali e il diritto romano si sarebbe trasformato principalmente per naturale evoluzione interna, solo risentendo l'influenza del cristianesimo. Opere principali: Dal diritto romano classico al diritto moderno (1917); La fusione del ius civile e del ius praetorium (1923); La formazione di un ius novum nel periodo imperiale (1929); La formazione della teoria generale del contractus nel periodo della giurisprudenza classica (1930), ecc., oltre ai fondamentali corsi di lezioni universitarie. Ideò e curò la raccolta dei Fontes Juris Romani Anteiustiniani (2a ed., 1940-43, a cura di più autori). n Ha proseguito gli studi romanistici dello zio insegnando all'univ. di Palermo Salvatore jr. (Palermo 1910 - ivi 2005).