CHERUBINO, Salvatore
Nato a Napoli il 3 giugno 1885 da Alessandro e Stella Europeo, in una famiglia non abbiente, compì gli studi medi nel 1903 frequentando gli istituti tecnici e subito dopo intraprese, per necessità economiche, la carriera impiegatizia come dipendente del ministero delle Poste e Telegrafi. Solamente nel 1905, a prezzo di sacrifici, poté iscriversi alla facoltà di matematica dell'università di Napoli, dove si addottorò nel 1909. Considerato allievo d'eccezione, divenne ben presto assistente alla cattedra di geometria analitica presso l'università partenopea. Dopo aver vinto tre concorsi, nel 1911 insegnò alla scuola normale femminile di Siena. Nel 1912, a seguito della vincita di un quarto concorso generale e di due speciali, venne trasferito a Padova, nella cui università, avendo ottenuto l'assegnazione di una borsa ministeriale di perfezionamento, seguì i corsi di T. Levi Civita e di G. Veronese e, sotto la guida di F. Severi, si dedicò allo studio della geometria algebrica. Nel 1913 successe al Penna quale assistente alla cattedra di calcolo infinitesimale di Napoli. Ma, a causa dello scoppio della prima guerra mondiale, dovette interrompere l'insegnamento per prestare servizio militare, prima come soldato semplice e poi, su sua domanda, come ufficiale nella milizia territoriale del genio telegrafico; fu così che nel 1918 venne destinato nella 28acompagnia telegrafica del XII corpo della 6a armata sugli Altipiani sino alla fine delta guerra.
Congedato, riprese l'insegnamento medio pur mantenendo l'assistentato universitario, fino a che nel 1920 cessò da quest'ultimo incarico tenuto per sette anni consecutivi. Passò quindi all'insegnamento di matematica nell'istituto tecnico industriale di Napoli, e nel 1924 al liceo artistico annesso all'Accademia di Belle Arti della stessa città. Nel 1923 si laureò in ingegneria civile e conseguì la libera docenza in algebra complementare. Tenne così corsi liberi di analisi nel 1926, di geometria descrittiva, analitica e proiettiva nella Accademia aeronautica e dal 1927-28corsi di analisi matematica I e II nella Scuola superiore di architettura di Napoli. Nel 1933 per concorso venne infine nominato titolare di geometria analitica nella università di Pisa, dove rimase fino al 1955, anno in cui fu posto in pensione per raggiunti limiti di età.
Morì a Pisa il 2 ag. 1970.
Il C. iniziò la sua attività scientifica su esortazione di E. Pascal, F. Severi, T. Levi Civita, G. Scorza. Avendo seguito poco dopo la laurea un corso tenuto dal Pascal sulle forme binarie classiche, profondamente studiate dal matematico tedesco A. Clebsch e dal Pascal medesimo, scrisse una nota sull'Ampliamento di un sistema completo alle cui forme fondamentali si aggreghi una nuova forma di ordine n, in Giorn. di matematiche di Battaglini, XLIX (1911), pp. 109-28. Dove però i suoi lavori matematici ebbero un raggio di applicazione piuttosto ampio fu nella teoria dei gruppi di sostituzioni. Troviamo infatti due note, una Sulle generatrici del gruppo alterno delle sostituzioni di n elementi, ispirata a una nota del grande matematico italiano A. Capelli, in Giornale di matematiche di Battaglini, XLVII (1909), pp. 65-69, e un'altra riguardante i teoremi di Sylow (si tratta di ricerche in vista della compilazione della tesi di laurea) dal titolo: Alcune formule aritmetiche e loro applicazioni nella teoria dei gruppi di sostituzioni,ibidem, pp. 329-42, seguite, dopo qualche anno (1912), da un lavoro esplicativo sulle equazioni di III grado a gruppi alterni di Galois, Sopra una speciale classe di equazioni di terzo grado, che apparve nel Periodico di matematiche, XXVII, pp. 174-79.
A Padova, seguendo l'indirizzo del Severi, scrisse una nota Sulle curve iperellittiche con trasformazioni birazionali singolari in sé e sui loro moduli algebrici, in Atti d. Acc. d. sc. di Torino, XLIX (1913-14), pp. 489-510, dalla quale ne trasse un'altra che considera le curve stesse quando presentino trasformazioni antibirazionali (Sulle curve iperellittiche con trasformazioni birazionali di 2aspecie in sé,ibid., L [1914-15], pp. 39-55).Quest'ultimo lavoro fornisce interessanti risultati sui gruppi di sostituzioni di seconda specie, alcuni dei quali erano già stati ottenuti per altra via dal Comessatti in occasione dei suoi studi sulle equazioni differenziali fuchsiane. Il C. ritornò poi di tanto in tanto sull'argomento, per esempio con la nota Sulla classificazione delle superfici iperellittiche dal punto di vista reale (in Rend. d. R. Accademia naz. d. Lincei, cl. di scienze fisiche, s. 6, XVI [1932], pp. 285-90);con l'altra Le trasformazioni pseudo-ordinarie delle superfici iperellittiche reali (in Atti dell'Istituto veneto di scienze,lettere ed arti, XCII [1933], 2, pp. 693-723).Poco prima del 1915 il C., prendendo lo spunto da un'osservazione del Berzolari, scrisse due note sulla teoria dei moduli delle forme algebriche riportanti la dimostrazione di due teoremi del Severi sullo stesso tema (Sopra un metodo di postulazione, in Rendiconti d. Ist. lombardo di scienze e lettere, XLVIII [1915], pp. 144-59;e Sopra un teorema della teoria dei moduli di forme algebriche, in Rend. d. Acc. d. scienze fisiche e matematiche di Napoli, s. 3, XXI [1915], 5-6, pp. 194-202).
Dal 1922-23 diede inizio a un nuovo gruppo di studi, stampando due memorie Sulle varietà abeliane reali e sulle matrici di Riemann reali (in Giornale di matematiche di Battaglini, LX [1922], pp. 65-94; LXI [1923], pp. 47-69), che continuò in diverse note lincee dal 1927 in poi, nelle quali affrontò tra l'altro il problema della normalizzazione reale con notevoli specifici teoremi della teoria delle varietà abeliane reali (Sulla nozione di parità e sul carattere reale delle varietà abeliane reali, I, Le matrici riemanniane sottonormali, in Rend. d. R. Acc. naz. d. Lincei, classe di sc. fisiche, s. 6, VI [1927], pp. 197-201; II, Le matrici riemanniane realizzate,ibidem, pp. 274-78; Le matrici caratteristiche delle simmetrie sulle varietà abeliane reali,ibid., VII [1928], pp. 199-205; Le sostituzioni pseudonormalizzanti e la normalizzazione nella teoria generale delle varietà abeliane reali,ibid., pp. 459-65). Il tema venne da lui ripreso con lavori e memorie successive (Sul problema della normalizzazione nella teoria generale delle varietà abeliane reali, in Atti d. Ist. veneto di scienze,lettere e arti, LXXXVIII [1928-29], pp. 369-409; Una applicazione del calcolo delle matrici alla teoria delle forme quadratiche, in Rend. d. Ist. lombardo di sc. e lett., LXII [1929], pp. 505-14; Sulla normalizzazione delle matrici di Riemann reali, in Atti d. Ist. veneto di sc., lett. e arti, LXXXIX [1929-30], pp. 21-89; Un teorema generale sulle varietà abeliane reali, in Rend. d. R. Acc. naz. d. Lincei, classe di sc. fisiche, XI [1930], pp. 154-58; Alcune osservazioni suggerite da un teorema sulle varietà abeliane reali,ibid., pp. 254-60).
La geometria sopra una curva e una superficie vide un prolifico cultore nel C. che la studiò con tre lavori pubblicati nel 1931, 1932, 1933 (Sulle curve intuitive sghembe, in Giorn. di matem. di Battaglini, LXIX [1931], pp. 13-29; Su di una proprietà delle curve intuitive sghembe, in Rend. d. R. Accad. naz. dei Lincei, classe di sc. fisiche, XV [1932], p. 424-28; Ancora sulle curve intuitive sghembe, in Rend. d. Istituto lomb. di scienze e lett., LXVI [1933], pp. 77-91), i quali estendono suggestivi risultati dovuti al Severi.Dove il C. mostrò in pieno la raggiunta maturità scientifica fu nello studio della teoria delle matrici e le sue applicazioni, di cui aveva già datoprova in una memoria comparsa con il titolo Sulla nozione di parità e sul carattere reale delle varietà abeliane reali, in Rend. d. R. Acc. naz. d. Lincei, classe di sc. fisiche, s. 6, VI (1927), pp. 197-201 e 274-78, per cui ebbe in seguito dal Consiglio nazionale delle ricerche l'incarico distendere una monografia, pubblicata poi sotto il titolo di Calcolo delle matrici (Roma 1957).A tale proposito va notato che al C. si devono estensioni, mediante il calcolo delle matrici, di alcuni teoremi sulle omografie degli iperspazi.
Altri lavori di minore importanza: sul calcolo della probabilità una nota intorno alla teoria dei gas (Una quistione di probabilità suggerita dalla teoria dei gas, Napoli 1923), e due memorie ispirate a un problema di collaudo sollevato dal Bordoni, ove nella seconda di esse è applicato per la prima volta il concetto di tendenza al limite alla maniera del Cantelli; sul calcolo infinitesimale si ricordano i lavori sulle forme differenziali lineari e quadratiche, nei quali vengono assegnati in alcuni criteri di integrabilità in merito a una osservazione compiuta nel 1927 da M. Picone (Sulla integrazione delle forme differenziali lineari, in Rend. d. R. Acc. naz. d. Lincei, classe di scienze fisiche, s. 6, V [1927], pp. 405-08; Sugli integrali superficiali delle forme differenziali quadratiche,ibid., pp. 554-57);alcuni studi di analisi algebrica e le note Sui polinomi definiti o semidefiniti, in Atti d. Congresso internazionale dei matematici Bologna ... 1928, II, Bologna 1931, pp. 37-41, e Sulla composizione in sommo di quadrati dei polinomi definiti o semidefiniti (in Rendiconti d. R. Acc. naz. d. Lincei, cl. di sc. fisiche, s. 6, IX [1929], pp. 283-87); inoltre Su le forme associate ai polinomi (in Rendiconti d. Seminario matematico d. R. Università di Padova, II [1931], 2, pp. 80-107).
Al C. si devono inoltre testi didattici come le Lezioni di geometria analitica con elementi di proiettiva, I, Roma 1940; il già ricordato Calcolo delle matrici e anche articoli vari comparsi in enciclopedie e repertori (uno, per esempio, con il titolo Applicazioni dell'algebra alla geometria nel Repertorio di matematica, a cura di M. Villa, Padova 1951, pp. 337-72); una nota su L'Arithmetica Universalis del Newton, in Periodico di matematiche, s. 4, X (1930), pp. 21-30, recensioni a testi e altre noticine storico-didattiche. Il C. era socio ordinario dell'Accademia Pontaniana di Napoli fin dal 1928 e, dal 1932, dell'Accademia Leonardo da Vinci di Napoli e dell'Accademia Peloritana di Catania; nel 1930 fu dichiarato vincitore del premio ministeriale dei Lincei.
Bibl.: Necr. in Boll. d. Unione matematica italiana, s. 4, V (1972), pp. 168 s.; Roma, Bibl. naz., Miscellanea di scienze matem., fis. e naturali, n. 22, p. 8: S. Cherubino, Curriculum vitae e delle pubblicazioni, Napoli, giugno 1933; Atti d. R. Accad. naz. dei Lincei,Rendiconti dell'Adunanza solenne del 1º giugno 1930, pp. 105 s.; Un secolo di progresso scientifico ital., I, Roma 1939, p. 66; World Directory of Mathematicians, Stockholm 1970, p. 87; Who's who in Italy, Milano 1958, pp. 251 s.