Uomo politico e avvocato italiano (Trieste 1860 - Roma 1939); processato nel 1878 dall'Austria per irredentismo, venne a studiare in Italia, a Padova e a Bologna, e fu poi, dal 1883 al 1890, redattore della Tribuna per il diritto e la politica estera, distinguendosi nello stesso tempo come avvocato penalista. Deputato dal 1890, appartenente fino al 1911 al gruppo repubblicano, dal quale si staccò perché fautore dell'impresa libica e di un aumento delle spese militari; si distinse come campione dell'irredentismo. Ministro senza portafoglio per le terre irredente nel 1915, delegato alla Conferenza della pace del 1919, senatore del regno nel sett. 1920.