RUEDA SANTOS, Salvador
Poeta spagnolo, nato il 3 dicembre 1857 nei pressi di Málaga, ivi morto il 1° aprile 1933. Fino a vent'anni non riuscì ad aprirsi una strada nella vita, sperdendo le sue energie in varî tentativi d'ordine pratico; fu un altro poeta, Núñez de Arce, che incoraggiò il giovane scrittore e gli procurò un posto nella Gaceta di Madrid. Qui il R. poté studiare regolarmente e pacificarsi con la vita: un posto alla biblioteca nazionale lo liberò dalle strettezze economiche e gli consentì di seguire la sua nobile e sottile ispirazione. Le sue prime liriche furono presentate dallo stesso Núñez de Arce (Noventa estrofas, 1883); ma forse più ricche di colore risultarono le pagine dei Cuadros de Andalucía (1883), in cui già si dispiegava la sua immaginazione paesistica, aperta alle tonalità multicolori e dotata di sensibilità trasparentissima.
Per vie tutte proprie, e, almeno agli inizî, al di fuori da ogni azione programmatica, il R. si avvicinava spontaneamente al "modernismo" e svolgeva opera innovatrice in seno alla tradizione poetica; senza abbandonare la sua indipendenza lirica, egli nutriva affinità spirituali con Rubén Darío, che scriveva la prefazione a uno dei suoi volumi più significativi: En Tropel (1892), libro rivelatore, nel quale il R. ha cantato l'atmosfera fisica e morale della sua Spagna, nelle sfumature più cangianti e nelle sensazioni più sottili (Cantos del Norte, Cantos de Castilla, Cantos del Mediodía). Questo "colorismo" che non è soltanto esterno, materia quasi tutte le opere del primo periodo, tanto quelle in prosa (El Patio andaluz, 1886; El Cielo alegre, escenas y tipos andaluces, 1887; Bajo la parra, 1887; Granada y Sivilla, 1890; Tanda de valses, 1891, ecc.; e nei racconti: El Gusano de luz, 1889; La Reja, 1890; La Gitana, 1892, nei quali gl'individui e le cose sono risolte in impressioni pittoriche), quanto quelle in verso (Poema nacional, 1885; Sinfonía del año, 1888; Estrellas errantes, 1889; Aires españoles, 1890; Himno á la carne, 1890; Cantos de la vendimia, 1891, ecc.; Formos, 1896; Flora, 1897; Piedras preciosas, 1900, ecc.). C'è già in queste opere un desiderio di vita che si abbandona alle forze più fresche e genuine dello spirito, quasi con una intima drammaticità, che non tarderà a tradursi in opere sceniche: La Musa (1907), commedia della giovinezza; La Guitarra (1904); Vaso de rocío (1908), idillio cui l'improvvisazione dà toni di impensata semplicità, ecc. E a mano a mano, dal mondo della pura sensibilità, che rimane il più congeniale al R., il poeta tentava l'arte simbolica, in cui gl'ideali scientifici e la realtà concettuale acquistavano una trasparenza intuitiva (si veda soprattutto il romanzo La Cópula, 1906). Con un vigile senso della tecnica poetica, il R. ha anche introdotto nuovi metri e nuove strutture strofiche (come i sonetti con versi dodecasillabi e i sonetti con versi alessandrini; l'imitazione dell'esametro classico con versi di 18 sillabe, ecc.), stabilendo anche in ciò un valore di modello.
Opere: oltre a quelle citate, si ricordano: Camafeos (1897); El César (1898); Bloque (1899); El pais del Sol (1901); El clavel murciano (1902); El salvaje (1903); Lenguas de fuego (1908); La procesión de la Naturaleza (1908); Cantando por ambos mundos (1918), ecc. Per le sue poesie uscirono anche delle raccolte parziali: Poesías completas (1911); Poesías escogidas (1918); Antología poética (1928), ecc.
Bibl.: G. Ruiz de Almodóvar, S. R. y sus obras, Madrid 1901; A. González Blanco, S.R. y Rubén Dario, ecc., ivi s. a.; A. Martínez Olmedilla, S.R., su vida, sus obras, ivi 1908.