Dalì, Salvador
Pittore catalano (Figueiras 1904), istintivamente portato verso il più analitico verismo di tradizione spagnola, evidente soprattutto nelle sue nature morte, in cui peraltro s'avverte talvolta l'esigenza di superare il dato della realtà nell'accentuazione di motivi inconsueti.
Quasi a contrasto con l'attento studio del vero, la natura dell'artista sembra aspirare a evadere nei campi più imprevisti non soltanto nelle fantasticherie grafiche, ma soprattutto nella concretezza della vita, impegnandolo, secondo le abitudini del gusto e della pratica dada, in atteggiamenti fantasiosi destinati a sorprendere. In tal modo la personalità dell'artista va intesa come un incontro di esigenze bizzarre e di tenaci ideali realistici: ciò che trova una certa convivenza nel surrealismo, nel quale appunto si compenetrano assiduo verismo obiettivo e composizione paradossale. La natura complessa ed esuberante di Dalì lo circondò ben presto di una singolare rinomanza fondata sul gusto di meravigliare. In tal senso egli ha potuto trovarsi d'accordo anche con le avanguardie del cinema.
L'incontro col mondo dantesco poteva dirsi facilmente prevedibile in un temperamento come quello di Dalì, soprattutto se si considerino certi aspetti del gusto immaginativo di D., come quelli che gli dettarono le straordinarie trasformazioni del canto dei ladri, nell'Inferno. In esse D., pur restando fedele alle preferenze gotiche per il demoniaco e il fantastico, imprime una vitalità nuova, allarmante e suggestiva, che sembra anticipare certi ideali del nostro tempo.
La grande edizione della Commedia (Firenze 1964, in 6 volumi, incisioni e tavole sotto la direzione di R. Jacquet) illustrata con cento composizioni dal Dali, rappresenta il maggior impegno organico dell'artista nell'interpretazione del mondo dantesco. Egli ha scelto, delle tre cantiche, gli episodi che più si prestavano a essere rivissuti attraverso suggerimenti coloristici e formali in evocazioni fantastiche.
Forse nelle illustrazioni dell'Inferno e in alcuni episodi del Purgatorio l'artista ha dato la misura più vera del suo gusto e del suo estro inventivo. L'opera è anche un importante saggio di moderna arte editoriale.
Bibl. - S.D., La conquète de l'irrationnel, Parigi 1935; G. Huguet, Fantastic art, Dada, Surrealism, New York 1936; I. Thall Soly, S. D., New York 1941 (Con Bibliografia); A. Bréton, Le surréalisme et la peinture, New York 1945; L. Venturi, Pittura contemporanea, Milano 1947.