OLOZAGA, Salustiano de
Uomo politico spagnolo, nato ad Oyón (Logroño) l'8 giugno 1805 e morto a Enghien il 26 settembre 1873. Da quando era avvocato in Logroño si fece conoscere per le sue idee democratiche; per aver preso parte a un tentativo rivoluzionario nel 1831 fu costretto a rifugiarsi in Francia. Ritornato in patria alla morte di Ferdinando VII, ebbe notevole parte nella compilazione della Carta del 1837; poi si distinse nella lotta senza quartiere che mosse a Espartero, al quale diede il colpo di grazia il 20 maggio 1843 con un discorso pronunziato alle cortes. Durante le agitazioni che tennero dietro alla caduta del dittatore, egli, che militava nel partito progressista, separatosi dal Narváez ed in lotta con lui, ebbe affidato il potere (ottobre); ma lo conservò soltanto pochi giorni, perché fu accusato di aver carpito alla giovane regina il decreto che scioglieva le cortes e dovette cedere il posto al Bravo, che in realtà rappresentava il Narváez. Esiliato, fu in Portogallo, in Francia, in Inghilterra; ritornato in patria, fu di nuovo perseguitato dal Narváez; finalmente, dopo la rivoluzione del 1854, fu a Parigi come ambasciatore e l'anno seguente fece parte delle cortes costituenti. Contrario al partito dell'Unione liberale, ancora una volta fu costretto a riparare in Francia, ma continuò a mantenersi in rapporto con i rivoluzionari della sua patria, e rivoluzionario vero e proprio, nemico degli ostacoli tradizionali si dichiarò nel 1863. La rivoluzione del 1868 gli riaprì le porte della Spagna e fu nominato ambasciatore a Parigi; poi fu tra i sostenitori di re Amedeo di Savoia-Aosta, che lo confermò nel suo posto; e finalmente, sebbene si fosse dimesso al sorgere della repubblica, tenne la carica quasi sino alla sua morte.