SALSO
. Fiume della Sicilia, il maggiore di quelli che, specialmente nel centro e nel mezzogiorno dell'isola, portano tal nome; perché le loro acque, scorrendo in parte su campi di argille ad efflorescenze saline, sono salate. Ha origine nella dorsale settentrionale, proprio a N. di Petralia, la quale nel primo tratto gli dà il nome, associato a quello di Imera meridionale, che poi conserva per tutto il lungo e tortuoso suo corso. Ma principia a chiamarsi Salso, quando, a NO. di Villarosa, riceve a sinistra l'affluente di questo nome, che gli dà principalmente la salsedine e che nella parte più alta è detto Acqua Amara. Altri afluenti importanti sono, a sinistra, il Morello e il Braemi, a destra il Delia o Gibbesi. La salsedine è minore quando, nei periodi di magra (maggio-ottobre), prevalgono le acque sorgive del Fiume di Petralia o del Gibbesi. Dopo un ampio serpeggiamento nella piana di Licata, sbocca ad oriente di questa nel Mar Africano. Il bacino ha una estensione di 2122 kmq. Un piccolo tratto di esso, verso il principio è di calcari secondarî: più largamente diffuso è, tra le rocce permeabili, il calcare solfifero. Una buona parte è anche occupata da rocce arenario-argillose, e, specie nel tratto più basso, da terreni alluvionali. Nonostante la lunghezza (km. 111) l'utilizzazione agricola è ostacolata dalla salsedine e dai lunghi periodi di magra: nel primo tratto le acque sono usate per la produzione d'energia elettrica.