SALPION (Σαλτίων)
Scultore ateniese del I sec. a. C., appartenente alla corrente neoattica.
È noto per aver firmato (Σαλτίων ᾿Αϑηναῖος ἐποίησε) un cratere di marmo pario, rinvenuto a Formia e conservato ora nel Museo Nazionale di Napoli. I disegni del monumentale vaso eseguiti nel sec. XVII per il Museum Carthaceum di Cassiano Dal Pozzo, hanno forse suggerito la falsificazione moderna della firma di S. su di un rilievo già appartenente alla Collezione Palagi di Milano (E. Loewy, I.G.B., n. 512; E. Hauser, p. 9, n. 3 a).
Il cratere di S., che nella forma s'ispira a modelli della toreutica, è decorato nella parte superiore con un rilievo che rappresenta Hermes nell'atto di consegnare Dioniso bambino alle ninfe di Nysa, alla presenza di personaggi del ciclo dionisiaco. Il gruppo principale deriva da una composizione degli ultimi decenni del IV sec. a. C., nota anche da altre copie, che forse ornava la base d'una statua di Dioniso.
L'opera di S., eseguita probabilmente ad Atene, è considerata uno dei primi monumenti della corrente neoattica del tardo ellenismo (v. neoatticismo); tuttavia la correlazione poco felice dei personaggi nel rilievo, può essere indizio d'una già stanca ripetizione del modello.
Bibl.: E. Loewy, I. G. B., n. 338; H. Brunn, Geschichte der griechischen Künstler, I, Stoccarda 1879, n. 550; I. G., XIV, 1260; E. Hauser, Die Neuattischen Reliefs, Stoccarda 1889, p. 8, n. 3; G. Lippold, in Pauly-Wissowa, I A, 1920, c. 2011, s. v. Salpion; Brunn-Bruckmann, Denkmäler, n. 345; M. Bieber, in Thieme-Becker, XXIX, 1935, p. 355, s. v.; W. Fuchs, Die Vorbilder der neuattischen Reliefs, in Jahrbuch, XX Ergänz., Berlino 1959, p. 140 s., 168 s., tav. 27 a. Disegni del sec. XVII: C. C. Vermeule, The Dal Pozzo-Albani Drawings of Classical Antiquities in the British Museum, Filadelfia 1960, p. 27. Copie neoattiche del rilievo con l'infanzia di Dioniso: H. Heydemann, in Hall. Winckelmannsprogramm, X, 1886, p. 25 ss.; W. Fuchs, op. cit., p. 140, n. 112, 113; C. C. Vermeule, op. cit., p. 27, segnala una copia inedita, supposta adrianea, al museo di Boston.