SALISH
. Si comprende sotto la denominazione di Salish, nel suo senso più esteso, un gruppo di tribù nordamericane che costituisce, con i suoi numerosi idiomi un ceppo linguistico particolare. Esso si estendeva su una grande regione del Canada (Columbia Britannica meridionale fino a Bute Inlet e Quesnel Lake; Vancouver sud-orientale) e negli Stati Uniti (Washington settentrionale, Idaho settentrionale, Montana occidentale e una stretta striscia sulla costa nord-occidentale dell'Oregon). I Bilqula (Bellacoola) che si sono spinti nel Canada ancora più a nord fra i Tsimshian (v.) e i Wakash sulla costa (Dean Inlet, Burke Channel, Bellacoola River) hanno perduto, con le loro migrazioni, ogni collegamento con gli altri Salish. Il gruppo si divide nelle tribù dell'interno, abitanti le regioni dei grandi fiumi Fraser, Columbia, Snake e Clarke, e nei Salish della costa. Ai primi appartengono i Lillooet, gl'Indiani del fiume Thompson (Ntlakyapamuk), i Shuswap e gli Okanagan, nella Columbia Eritannica, i Flathead con i Salish propriamente detti (Sälst, "gente") e i Pend d'Oreilles di Washington, Idaho e Montana, i Cœur d'Alène nell'Idaho; ai Salish costieri appartengono, enumerandoli da nord a sud, Bilqula, Comox, Cowichan (Vancouver e Fraser inferiore), Squawmish, Songish, Nisqualli, Twana, Chehalis e Tillamook. I due gruppi sono distinti da forti differenze culturali; infatti le tribù dell'interno hanno mantenuta più pura la civiltà originale, molto primitiva, dei Salish, mentre le condizioni materiali, sociali e religiose delle tribù costiere, specialmente del nord, cambiarono notevolmente sotto l'influenza dei loro vicini settentrionali (Wakash, Tsimshian, Haida).
L'agricoltura era loro sconosciuta e il loro nutrimento principale proveniva dalla pesca, tanto sulla costa quanto sui grandi fiumi; la caccia aveva una certa importanza solo nell'interno, mentre radici e bacche completavano il loro cibo. I Salish dell'interno abitavano in case rotonde, infossate, la cui costruzione conica di pali era ricoperta di terra; i Salish costieri, in case per più famiglie, lunghe e rettangolari costruite con pesanti tavole e travi. Per le spedizioni di commercio e di guerra si servivano di belle barche resistenti al mare, del genere di quelle in uso presso i Nutka di Vancouver. I Salish del Fraser inferiore conoscevano il telaio sul quale intrecciavano magnifiche coperte, spesso a strisce colorate, con il pelo delle capre di montagna e quello dei cani bianchi che essi stessi allevavano. Le condizioni sociali dei Salish dell'interno erano molto semplici: mancavano il matriarcato e il vero totemismo e la discendenza era riconosciuta secondo il padre. La moglie veniva scelta al difuori del proprio villaggio. I capi preposti ai singoli gruppi di villaggi avevano scarsi poteri e non vi era una netta distinzione sociale. Le tribù costiere invece si dividevano in liberi e schiavi, questi ultimi provenienti dai prigionieri presi nelle frequenti battaglie. L'autorità del capo e della sua parentela era molto grande; la sua posizione non era dovuta al valore militare ma alla ricchezza, che aveva occasione di mettere in mostra nei numerosi potlatch (v. haida). Molte tribù praticavano la deformazione del cranio appiattendo la fronte dei lattanti; poiché questo trattamento era proibito per i figli degli schiavi, una testa deformata denotava un uomo libero; è da notare, peraltro, che proprio presso i Salish del Montana chiamati Flathead (testa piatta) questa usanza non esisteva.
Erano diffuse dappertutto le cerimonie relative alla cattura del primo salmone o alla prima raccolta di bacche e radici e aveva una grande importanza la credenza negli spiriti protettori, generalmente acquistati con digiuni e penitenze nella solitudine. I Salish dell'interno conoscevano un dio del cielo, certamente influenzato più tardi dal cristianesimo, chiamato "il vecchio", di fronte al quale era una "madre" terrestre. La creazione del mondo era però attribuita agli astuti Coioti o a esseri "trasformatori" che erravano in gruppi di due o di quattro. Secondo i Bilqula due cieli si estendono sopra la nostra terra e sotto di essa due mondi inferiori. Nel cielo superiore regna la dea Quamaits, alla quale però non si rivolgono preghiere; nel cielo inferiore vi è la "casa degli dei", il cui signore è Sench, il sole.
L'originalità delle tribù Salish ha molto sofferto del lungo contatto con la civiltà; attualmente essi sono per la maggior parte cristiani (cattolici o metodisti) e vivono in numero di 19.000 come pescatori, contadini e operai.
J. Teit, The Shuswap, in Publ. of the Jesup. North Pacific Expedition, II; id., The Lillooet Indians, ibid., II; id., The Thompson Indians of Brit. Columbia, ibid., I; id., Mythology of the Thompson Indians, ibid., VIII; F. Boas, The Mythol. of the Bella Coola Indians, ibid., I, New York (1898-1909).
Lingua. - I dialetti della famiglia Salish hanno come caratteristica generale un'enorme diffusione del fenomeno del raddoppiamento con funzione morfologica. Il raddoppiamento è generalmente della sillaba iniziale (della radice) e serve a formare il plurale, p. es., nel Lillooet: qā'müz "serva", pl. qumqā'moz; Thompson: snukoa "amico", pl. snukEnukoa; Shuswap: k!ēct "cattivo", pl. k!Eck!ēct; Okanagan: sqEltEmē'x "uomo", pl. sqElqEltEmē'x, ecc. Il raddoppiamento serve anche a formare i diminutivi, p. es., Lillooet: sqa'yux "uomo", dim. sqE'qEyux "ragazzo". Da notare, inoltre, la funzione del raddoppiamento nella coniugazione verbale e del raddoppiamento della sillaba finale. La presenza del raddoppiamento con parecchie funzioni rende possibile persino un triplice raddoppiamento iniziale come nello Shuswap dove troviamo xuxxā'xutEí "piccole fanciulle" (pl. di xuxā'xutEm "piccola fanciulla" diminutivo di x-ā'utEm "fanciulla").
Si riteneva, fino a pochi anni fa, che la famiglia linguistica Salish fosse completamente isolata: L. J. Frachtenberg, nell'International Journal of American linguistics, I (1917-1920), p. 295, ha supposto però che il Salish, sia geneticamente unito al gruppo Wakash e Chimakua e ha proposto di chiamare il più ampio raggruppamento delle tre famiglie col nome di Mosan per il fatto che mos numerale significante "quattro" è comune in tutti e tre i gruppi dell'eventuale nuova famiglia. Ma le prove sicure mancano ancora (v. anche america, II, p. 922).
W. Fr. Tolmie e G. M. Dawson, Comparative Vocabularies of the Indian Tribes of British Columbia, Montreal 1884; F. Boas, Die Sprache der Bella Coola Indianer, in Zeithschr. f. Ethnologie, XVIII (1886), p. 202 segg.; H. K. Haeberlin, Types of reduplication in the Salish Dialects, in Intern. Journal of Amer. linguistics, I (1917-20), p. 154 segg. (con bibl. prec.); F. Boas e H. Harberlin, Sound Shifts in Salishan Dial., ibid., IV (1927), p. 117 segg.