SALISBURY, Robert Cecil, conte di
Statista inglese, nato il 1° giugno 1563, morto nel maggio 1612, secondogenito di William Cecil, lord Burghley (v. burghley). Entrato al St John's College di Cambridge nel 1581, viaggiò in Francia nel 1584 e nel 1587 visitò i Paesi Bassi al seguito del conte di Derby, colà inviato per tentare approcci amichevoli con Alessandro Farnese. Nel 1586 entrò nella Camera dei comuni come rappresentante di Westminster e nel 1589 del Hertfordshire. Morto nel 1590 il Walsingham, il solo segretario principale di Elisabetta dopo la caduta in disgrazia del Davison, per sei anni Robert Cecil (fatto cavaliere e nominato consigliere privato nell'agosto del 1591) occupò tale ufficio, per quanto gl'intrighi di Essex a favore del Davison, che desiderava rioccupare il suo posto, impedissero la sua nomina ufficiale sino al 1596. La sua storia diventa da un lato quella dell'evoluzione dell'ufficio di segretario principale (chiamato segretario di stato per la prima volta nel 1601) e dall'altro si concentra intorno al dramma di Essex (v. essex, robert devereux, conte di), al suo desiderio di potere e alla sua tragica caduta. Al ritorno di Essex dall'Irlanda nel 1600, Cecil gli dimostrò una grande indulgenza, e la sua mitezza fu la prima causa di un dissenso tra Cecil e Raleigh, l'implacabile nemico di Essex. Questo dissenso si venne acuendo per intrighi che durarono per parecchi anni prima della morte di Elisabetta. Cecil continuò una cauta corrispondenza con Giacomo VI, a cui diede assicurazioni di appoggiarlo, e quando Giacomo salì al trono, fu mantenuto nell'ufficio, mentre Raleigh fu coinvolto nei complotti di Cobham e Brooke e messo in prigione (1605): Cecil, come sempre, lasciò che la giustizia seguisse il suo corso e non fece alcuno sforzo per salvare il suo amico di un tempo. E neppure egli ebbe alcuna parte preminente nella politica ecclesiastica di Giacomo, limitandosi ai doveri amministrativi del suo ufficio e a lavorare nell'assemblea in cui aiutò a negoziare la pace con la Spagna (1604). Dopo la sua nomina al Tesoro, nel 1608, egli fece molto per aumentare e riordinare il patrimonio del re, negoziando il "Gran Contratto" ma senza riuscire nei suoi sforzi per raggiungere una riorganizzazione completa sulle basi di una commutazione dei tributi feudali. Nel maggio 1605 fu creato primo conte di Salisbury. Negli ultimi parlamenti di Elisabetta fu il rappresentante degl'interessi della regina e tenne a freno l'opposizione, pur consigliando la regina alla conciliazione, quando questa appariva desiderabile. La sua nomina al rango di pari tolse a Giacomo un saggio consigliere nella Camera dei Comuni, ormai sempre più recalcitrante.
A. Cecil, A life of Robert Cecil, Londra 1914; Camden Society, Correspondence of James VI with sir Robert Cecil, ivi 1860.