salici e pioppi
Le sentinelle dell’acqua
Salice piangente, salice bianco, salice da vimini o salice nano, ma anche pioppo bianco e pioppo tremolo sono le piante più comuni tra le centinaia di specie della famiglia delle Salicacee, che vivono spontaneamente nell’emisfero boreale, soprattutto sui suoli ricchi d’acqua. Molte Salicacee sono coltivate per la loro utilità
Salici e pioppi sono alberi spesso di maestose dimensioni, ma la famiglia cui appartengono, quella delle Salicacee comprende anche arbusti o addirittura piante nane alte 2÷3 cm. I botanici, per descrivere le piante che appartengono a questa famiglia, precisano che si tratta di latifoglie e caducifoglie perché hanno foglie semplici a lamina larga che cadono in autunno, durante la stagione sfavorevole. I loro fiori, riuniti insieme in infiorescenze maschili e femminili (amenti), si sviluppano su piante diverse, per questo motivo chiamate dioiche. Ciò significa che le infiorescenze maschili si trovano su un albero diverso da quello su cui si sviluppano quelle femminili. Conoscere tutti i salici e i pioppi che vivono spontaneamente nell’emisfero settentrionale significa distinguere più di centinaia di esemplari diversi. Sono per lo più piante che prediligono ambienti umidi situati lungo torrenti, fiumi, terreni alluvionali dove l’acqua sotterranea si accumula di frequente in prossimità del suolo. Solo le piante femminili producono i frutti, capsule ripiene di semi provvisti di un ciuffo di peli. Questi ultimi li rendono capaci di volare lontano a un minimo soffio di vento.
Il genere con cui si identificano tutti i salici è, in latino, il Salix, ma le specie sono diverse. I Romani chiamavano vimen la pianta del salice da cui ricavavano il vimine. Da vimen deriva, fra l’altro, anche il nome del Viminale, uno dei sette colli di Roma, perché un tempo ricoperto di salici. Gli esemplari più comuni come il salice bianco, quello da vimini o quello piangente sono distinguibili tra loro anche da lontano. È infatti ben nota la chioma caratteristica perché pendente verso terra del salice piangente (Salix babylonica). Il salice comune o bianco (Salix alba) è invece noto per le foglie che rendono la sua chioma argentea, simile a quella dell’olivo, soprattutto se un leggero soffio di vento la scuote: questo perché il vento, muovendo le foglie, espone la pagina inferiore grigio-biancastra ricoperta di peli. Facile da riconoscere è anche il salice da vimini (Salix viminalis), albero che, se tagliato nella parte superiore, emette i vimini, cioè quei rami dritti, giovani e flessibili utilizzati per fare cesti, panieri o legacci nei lavori di intreccio. Tali alberi sono assai coltivati anche perché crescono rapidamente e producono un legno leggero ma compatto. Dalla corteccia, inoltre, si ricava la salicina, una sostanza con proprietà astringenti, antireumatiche e antifebbrili dalla quale è derivato l’acido acetilsalicilico, principio attivo dell’aspirina®.
Meno conosciuti, invece, sono i salici nani che vivono spontaneamente in montagna fino alle quote più alte (1.700÷2.000 m). I loro rami legnosi formano un tappeto appiattito sulla roccia nuda o su residui di suolo. Sono, infatti, piante pioniere che colonizzano nuovi ambienti arrampicandosi su rocce nude, ricoperte di neve o di ghiaccio per la maggior parte dell’anno.
Anche i pioppi, come la maggior parte dei salici, crescono nei luoghi umidi e lungo le rive dei torrenti e dei fiumi, dove assorbono molta acqua. Sono tutti alberi alti fino a 20430 m, che crescono tanto rapidamente da essere utilizzati per riforestare aree nude oppure coltivati in pioppete. Forniscono un legno tenero e leggero che brucia lentamente, da cui si ricavano fiammiferi, cassette, compensati ma anche carta. Tra le specie più comuni ci sono il pioppo bianco e quello tremolo. Il primo (Populus alba), spontaneo nella maggior parte dell’Europa, è spesso coltivato per il legname o per ornamento. Riconoscere il pioppo tremolo (Populus tremula) anche da lontano è facile: basta osservare con attenzione la sua chioma e vedere se le sue foglie, più o meno tonde e sorrette da piccioli appiattiti, ondeggiano tremando al minimo soffio di vento.