AMMONIACO, SALE (Cloruro ammonico, NH4Cl)
Le indagini di J. Ruska (Sal ammoniacus, Nušādir und Salmiak, in Sitzungsberichte d. Heidelberger Akad. d. Wissenschaften, philos.- hist. Kl., Heidelberg 1928, n. 5) hanno portato ai seguenti risultati. Il "sale ammoniaco" degli scrittori greci e romani, a cominciare da Erodoto, è null'altro che il salgemma estratto dalle oasi del deserto libico, particolarmente da quella di Ammonium (l'odierno Sīwah); era un sale di qualità eccellente, cosicché il medico Galeno lo raccomanda, e parimenti ne fa menzione Dioscoride nella sua Materia medica. Allorché, nel sec. IX, gli Arabi conobbero quello che ora si chiama sale ammoniaco, il quale proveniva soprattutto dalla Sogdiana (nell'Asia centrale) ed era chiamato con vocabolo persiano nushādir o nushādhir (onde alnusadir, almizadir, ecc., nelle versioni latine dall'arabo e nei libri latini su esse fondati), accadde che gli scrittori siro-arabi cristiani, scrivendo in siriaco, applicassero per equivoco la denominazione di "sale ammōnyaqōn" (anche corrotto in armenyaqōn), a loro nota dalle traduzioni siriache di Dioscoride e Galeno, alla nuova sostanza, pur denominandola anche con il suo nome persiano-arabo.
Ciò è documentato già per il sec. X.
L'equivoco, per via ancora non ben chiara, si propagò anche in Spagna, sicché nella versione latina del medico Ibn al-Giazzār (vissuto in Tunisia nel sec. X) si trova sal armoniacum vel mixatir (corruzione di nuxatir). E in questo senso è adoperato il nome sal ammoniacum o sal armoniacum negli scritti alchimistici latini dello Pseudo Geber e dello Pseudo Avicenna, del tardo sec. XIII, come pure in tardi scritti bizantini (ἅλας ἀμμωνιακόν) che sono sotto l'influenza araba o forse addirittura tradotti da testi latini medievali. Il nuovo significato, dovuto al grossolano equivoco di scrittori siriaci, rimase così acquisito definitivamente al linguaggio chimico europeo.
Il sale ammoniaco fu per molto tempo fornito all'Europa dall'Egitto, dove veniva preparato con un processo che solo nel 1719 poté essere conosciuto in Europa. Si usava come combustibile lo sterco dei cammelli, dei cavalli, delle pecore, e la fuliggine che si formava veniva raccolta e sottoposta a distillazione: si otteneva in tal modo il sale ammoniaco. Fu iniziata in Europa la fabbricazione industriale, distillando urina putrida con cloruro sodico.
Oggi il sale ammoniaco è preparato dal liquido ammoniacale che si ottiene nel lavaggio del gas illuminante, distillandolo con calce, e raccogliendo l'ammoniaca gassosa in una soluzione di acido cloridrico. La soluzione acquosa di cloruro ammonico, che così si ottiene, viene evaporata, e il cloruro ammonico grezzo formatosi viene purificato per sublimazione.
Cristallizza in cristalli monometrici incolori, che spesso, come nella sublimazione, si riuniscono in massa fibrosa. Ha sapore salino, ed è solubile in acqua (in 3 parti a freddo; in 1,5 a ebollizione). Il sale solido scaldato sublima, e il sale allo stato gassoso si dissocia in acido cloridrico e ammoniaca, con equilibrio NH4Cl ⇄ NH3 + HCl, variabile con la temperatura; per la dissociazione è necessaria la presenza di tracce di acqua.
La soluzione acquosa ha una debole reazione acida in seguito a idrolisi e formazione di NH4OH, che a sua volta è scomposto in NH4 e H2O; se si riscalda la soluzione, parte dell'ammoniaca si libera, e la soluzione reagisce più fortemente acida.
Il sale ammoniaco è usato per preparare acido cloridrico gassoso, oppure ammoniaca gassosa. Serve anche nelle saldature, perché l'acido cloridrico che si forma nella dissociazione per riscaldamento reagisce con gli ossidi metallici che sono alla superficie dei metalli, rendendola pulita, come è richiesto affinché la saldatura possa ottenersi. È usato anche nella stagnatura e nella zincatura, nella pila Leclanché come depolarizzante, in tintoria e nella fabbricazione dei colori.
Il cloruro ammonico si usa anche in medicina, per via interna. Aumenta la secrezione delle ghiandole mucose, e agisee come solvente del muco secreto; per queste sue proprietà giova anche come espettorante (o,2-1 gr.). A dosi elevate ha azione caustica irritante, produce convulsioni, arresto della respirazione e morte.