Salamina (gr. Σαλαμίς o Σαλαμίνη) di Cipro Città greca sulla costa orientale dell’isola di Cipro, fondata secondo la leggenda da Teucro. Colonizzata da stirpi elleniche dalla fine del 2° millennio a.C., e sede di un regno che batteva moneta dal 6° sec. a.C., raggiunse il massimo sviluppo sotto Evagora (410 a.C.). Sullo scorcio del 4° sec. a.C. subentrò il dominio egizio dei Tolomei, durante il quale S. fu sede degli strateghi e capoluogo, eccetto gli anni dal 306 al 294 in cui l’isola passò ad Antigono Monoftalmo. Fiorente centro commerciale sotto i Romani, ospitò un’importante colonia ebraica, protagonista della rivolta giudaica del 116-117 d.C. che portò al massacro dei Greci e alla distruzione della città. Investita da terremoti e maremoti nel 332 e 342 d.C., ricostruita dall’imperatore Costanzo II con il nome di Costanza, fu devastata dagli Arabi nel 648 d.C.
I principali monumenti risalgono all’età romana: l’agorà bordata da colonnati e dal tempio di Zeus Olimpio, di fondazione ellenistica; il teatro augusteo; un ginnasio ellenistico, parzialmente trasformato in edificio termale riccamente decorato nella tarda antichità. Notevoli i resti degli edifici bizantini, fra i quali due basiliche. La vasta necropoli ha rivelato sepolture dall’età tardogeometrica a quella romana, con significativi rinvenimenti (8°-7° sec. a.C.).