salafismo
s. m. Dottrina religiosa islamica che propugna il ritorno alla purezza originaria della tradizione musulmana.
• La Siria è divenuta un campo di battaglia cruciale: abbattere il regime di [Bashar al-]Assad significava togliere un perno strategico cruciale all’odiato Iran. Da qui il sostegno a quei movimenti sunniti estremamente radicali e violenti del salafismo e del jihadismo che sono accorsi in questi anni da tutto il mondo arabo a combattere il jihad contro gli alawiti, ossia la piccola comunità dalle lontane origini sciite, che controlla la Siria e di cui Assad fa parte. (Riccardo Redaelli, Avvenire, 3 aprile 2014, p. 3, Idee) • Lo schema interpretativo delle banlieue vale fino a un certo punto, quando si entra a Molenbeek-Saint-Jean. Novantaseimila abitanti in sei chilometri quadrati, metà della popolazione di fede musulmana, età media di 34 anni, due ragazzi su cinque non lavorano. E 24 moschee, di queste solo quattro riconosciute dalle autorità belghe, in cui gli imam non parlano né francese né fiammingo, ma predicano il salafismo e l’interpretazione «autentica» del Corano. (Giacomo Susca, Giornale, 18 novembre 2015, p. 10, Il Fatto) • Si intende inoltre insegnare a distinguere le scienze religiose da quelle profane, scientifiche che «inculcano negli alunni la convinzione che non si può essere al tempo stesso razionali e religiosi», secondo espressioni tratte da un testo del 13° secolo scritto da Ibnu as-salah ach Chahzazouri, noto esponente del salafismo che considerava la filosofia «il summum della demenza e della depravazione». (Anna Tito, Unità, 5 gennaio 2017, p. 1, Prima pagina).
- Der. dall’ar. salaf ṣāliḥ ‘antenati pii’ con l’aggiunta del suffisso -ismo.
- Già attestato nell’Unità del 22 settembre 2001, p. 1, Prima pagina (Gilles Kepel).