SAINT-MALO (A. T., 32-33-34)
Città della Francia, sulla Manica, nel dipartimento d'Ille-et-Vilaine, 2 km. a NO. di Rennes; sorge a E. del grande estuario della Rance, su di una penisola rocciosa, unita alla terraferma a mezzo di un istmo detto Le Sillon. L'abitato è cinto di alti bastioni e munito di forti; le vie sono strette e tortuose. Di grande importanza strategica e militare, Saint-Malo è un grande e sicuro porto per quanto di non facile accesso, collegato a mezzo di un avamporto all'imboccatura della Rance, con tre bacini di carenaggio per grandi e piccoli navigli, di cui uno a N., uno a S., che serve anche a Saint-Servan unita a Saint-Malo da un ponte girevole, e uno intermedio. Favorita da questa posizione, Saint-Malo esercita un attivo commercio di bestiame, volatili, uova, burro, cereali, frutta, sidro, tabacco. Fra le industrie prevalgono la pesca, le costruzioni navali e la fabbrica di merletti bretoni e di cordami; ma non mancano officine per costruzioni meccaniche e fonderie.
Stazione bameare frequentatissima, ha due stazioni ferroviarie: una nel sobborgo di Rocabey a km. 11/2 dal centro e una nel sobborgo di Talord per Saint-Malo-Parigi con diramazione a Dol per Rennes. La città è sede di una scuola d'idrografia. La popolazione da 12.390 ab. nel 1921 è salita a 12.864 ml 1931.
Monumenti. - L'antica cinta fortificata, ancora intera, appartiene a varie epoche, ma specialmente al sec. XVII. Il Vauban vi utilizzò elementi più antichi, alcuni del sec. XIII: ma una parte del suo progetto fu messa in opera assai tardi. Ricordiamo tra le porte, la Grande con le sue due torri del sec. XVII e la Porta San Vincenzo (sec. XVIII). Il Castello che sorge all'estremità, fu riedificato nel sec. XV dal duca di Bretagna Francesco II: verso la città è fiancheggiato da due enormi torri rotonde (torre Quiquengrogne e torre detta la Générale) e consta soprattutto del grande e del piccolo torrione. La chiesa di San Vincenzo, antica cattedrale, ha la navata del sec. XII, il coro del sec. XIV, un alto campanile del sec. XV, il portale principale del sec. XVIII. La maggior parte delle case della città datano pure dei secoli XVII e XVIII: molto alte, su strette vie, dànno a Saint-Malo un delizioso carattere arcaico. Fuori città, in pieno mare, sulla roccia del Grand Bé, vi è la tomba di Chateaubriand (1848), una semplice lastra di granito senza alcuna iscrizione.
Bibl.: J. Mauclère, Guide offic. de S.-M., Parigi 1929; E. Dupont, Le vieux S.-M., ivi s. a.
Storia. - Fu in origine un'isola dove visse nel sec. VI l'eremita Aaron che attirò alcuni fedeli e il monastero così formatosi ebbe come secondo abate il cambrio Maclovius (Maclou o Malo). Questi intraprese la conversione dei pagani di Aleto (Saint-Servan) e, a poco a poco, degli abitanti posero la loro dimora intorno al convento. Per quanto l'isola fosse divenuta proprietà del convento di Marmoutier, il vescovo di Aleto Jean de Châtillon decise nel sec. XII di trasportare la sua sede nell'isola di Saint-Aaron, divenuta col tempo Saint-Malo. Tra i duchi e i vescovi i conflitti dovevano moltiplicarsi, del resto a vantaggio degli abitanti che sin dal secolo XIII ebbero il diritto di nominare i loro magistrati municipali. Gli abitanti di Saint-Malo d'altronde assunsero un atteggiamento antiducale durante la guerra dei Cento anni: e se dovettero subire il governo di Robert Knolles, che rappresentava l'Inghilterra, aprirono le porte della loro città a Du Guesclin nel 1373, resistettero nel 1378 ad un'offensiva del duca di Lancaster, appoggiarono nel 1382 il vescovo Josselin de Rohan contro il duca Giovanni IV, si ribellarono nel 1387 contro l'amministrazione ducale, e respinsero nel 1393 un nuovo attacco anglo-bretone. Del resto gli abitanti di Saint-Malo restarono profondamente anglofobi, prendendo parte a offensive contro le coste inglesi e aiutando nel 1423 a sconfiggere gl'Inglesi davanti al M. Saint-Michel. Il porto di Saint-Malo divenne uno dei gioielli marinari della corona dopo la riunione della Bretagna alla Francia (1532). Saint-Malo mostrò di nuovo qualche velleità d'indipendenza durante la lega. Ma gli abitanti di Saint-Malo parteciparono alle guerre marittime, alle scoperte coloniali, alla prosperità economica del regno. Divenuta Port-Malo durante la rivoluzione, Saint-Malo, senza seguire le tracce dell'insurrezione della Vandea bretone, fu ostile alle violenze rivoluzionarie, eiò che le valse la persecuzione del membro della Convenzione Lecarpentier. L'ultimo vescovo, coutrois de Pressigny, che aveva abbandonato la città nell'ottobre 1790, vi rientrò nel 1800; ma il Concordato feee sparire definitivamente tale seggio vescovile.