SAINT-BLAISE
Con questo nome sono designati una cappella che si innalza nel sito di un oppidum protostorico, probabilmente la Mastramela di Plinio (Nat. hist., III, 34), una piccola città medievale - Ugium - e un villaggio noto come Castelvevre, distrutto nel 1390. L'abitato, sorto su uno sperone roccioso, la cui punta è volta verso N, protetto dagli stagni di Lavalduc e di Citis, traeva il suo approvvigionamento idrico dalle fonti situate a metà del pendio: esso dominava la zona dello stagno di Berre e controllava le vie d'accesso al Reno e alla pianura della Crau.
Gli scavi effettuati tra il 1935 e il 1969 e i saggi stratigrafici più recenti hanno consentito di definire le seguenti fasi di occupazione: in epoca arcaica si sviluppa un abitato, costruito in pietra senza ricorso a leganti, organizzato come una vera e propria città all'interno di una prima cinta muraria in opera poligonale e datato al VI sec. a.C.: l'attività commerciale, legata ai traffici marittimi, e l'attività artigianale (laboratori di ceramisti) testimoniano la vitalità dell'insediamento. Tale prosperità declina e cessa tra il V e la prima metà del IV sec. a.C.: sembra infatti che in questi anni Marsiglia abbia «monopolizzato» il traffico dall'Etruria e si sia sostituita a S.-B. nel ruolo di centro di ridistribuzione delle merci. Nel III sec. a.C. viene edificata una nuova città secondo i principi urbanistici tipici dell'ellenismo, racchiusa da imponenti fortificazioni che evidenziano, sia per concezione sia per realizzazione, tutte le peculiarità di una cinta muraria greca, paragonabile alle strutture dei coevi siti fortificati di Sicilia o dell'Italia meridionale.
Marsiglia sembra avere svolto in questa fase un ruolo fondamentale e aver inviato sul posto maestranze altamente specializzate, la cui origine, tuttavia, è ancora oggetto di discussione: nessuna delle altre città gravitanti nell'orbita di Marsiglia stessa (Glanum, Olbia), pur dotate di mura in qualche modo analoghe, possiede un sistema difensivo così elaborato. L'impianto regolare della città è particolarmente visibile nella parte bassa: vi sono state identificate e scavate numerose case ellenistiche, costruite con scheggioni di calcare legati con argilla; una di esse - la «Casa delle Giare» - comprendeva numerosi ambienti contenenti grandi quantità di anfore e dolia. Il sito non ha ancora restituito tracce di edifici pubblici, tuttavia è difficile dubitare della loro presenza considerando i grandi frammenti architettonici (blocchi di cornice del II sec. a.C.) riutilizzati nella cinta muraria medievale.
La distruzione della città ellenistica, da attribuire alla conquista romana, segna una netta frattura nell'occupazione del sito. Non vi sono stati individuati strati archeologici o tracce di abitazione posteriori al I sec. a.C. Il più antico dei livelli archeologici che coprono la S.-B. ellenistica si data al V sec. d.C. È verosimile che, come molti altri oppida della regione, anch'essa sia stata distrutta manu militari all'epoca dell'assedio di Marsiglia, e che i suoi abitanti siano stati costretti a insediarsi nella pianura, sicuramente nella città romana di Fos. La creazione di questo porto e del canale che ne consentiva l'accesso, voluta da Mario, aveva considerevolmente ridotto l'importanza economica di S.-B. a partire dalla fine del II sec. a.C.; i suoi abitanti avevano senza dubbio già da quest'epoca cominciato ad abbandonarla.
Bibl.: H. Rolland, Fouilles de Saint-Blaise (Bouches-du-Rhône) (Gallia, Suppl. 3), Parigi 1951; id., Fouilles de Saint-Blaise (1951-195&) (Gallia, Suppl. 7), Parigi 1956; id., La stratigraphie de Saint-Blaise, in CRAI, 1963, p. 81 ss.; B. Bouloumié, Saint-Blaise: note sommaire sur cinq années de fouilles et de recherches (1974-1978), in Gallia, XXXVII, 1979, pp. 229-236; id., Guide archéologique de Saint-Blaise, Rognes 1980; id., Recherches stratigraphiques sur l'oppidum de Saint-Blaise, Avignone 1982; J.-C. Bessac, Le rempart hellénistique de Saint-Blaise: techniques de construction, in DocAMérid, III, 1980, pp. 137-157; J. e Y. Rigoir, Sondage au pied du rempart de Saint-Blaise (Saint-Mitre-les-Remparts, B. du Rh.), ibid., IV, 1981, pp. 179-184; B. Bouloumié, M. Fincker, H. Tréziny, Le rempart hellénistique de Saint-Blaise. II. Sondage stratigraphique de la campagne 1981, in ActaAntHung, XXIX, 1981, pp. 227-266; H. Tréziny, Remarques sur la fonction du rempart hellénistique de Saint-Blaise, in Le territoire de Marseille grecque. Actes de la Table Ronde d'Aix-en-Provence, 1985, Aix-en-Provence, 1986, pp. 145-151.
(P. Gros)