SAINT-ANDRÉ, Jacques d'Albon, signore di
Nacque nel 1512; suo padre Jean era al servizio dei Borboni e del re; fece le sue prime armi sotto O. de Lautrec nel 1527. Il 10 settembre 1532 succedette a Carlo di Kernevenoy come scudiero del delfino e dei duchi d'Orléans e d'Angoulême; contrasse così amicizia col delfino, amicizia che sfruttò mirabilmente, quando si accese la rivalità tra i figli del re, ottenendo cariche e onori. Nel 1542 S. accompagnò il delfino nel Rossiglione; l'aureola della gloria militare e l'amicizia del delfino gli procurarono la mano della bella e ricca Margherita di Lustrac. Salito al trono Enrico II, S. entrò col padre nel consiglio di corte. Destreggiandosi fra i partiti, alla morte del padre ne ereditò tutte le cariche a corte. Il 14 gennaio 1550 fu nominato sinescalco di Lione; due giorni dopo ebbe la più grande luogotenenza di Francia (Lyonnais, Dombes, Forez, Beaujolais, Haute et Basse Hauvergne, Bourbonnais, ecc.). Amante della vita dispendiosa, si procurò i mezzi per il fasto, opprimendo i vassalli, specialmente quelli del castello di Tournoël, che fece riedificare e decorare sontuosamente. Una parte importante ebbe nella diplomazia, partecipando alle trattative col principato di Monaco e al miglioramento dei rapporti con l'Inghilterra. Nel 1552 comandò un esercito contro Carlo V; a San Quintino fu fatto prigioniero dal duca di Brunswick. Fautore della pace a qualunque costo, fu l'anima delle trattative col nemico, dal quale ottenne il permesso di recarsi in Francia per influire in modo decisivo sul re; con A. de Montmorency fu plenipotenziario ufficiale della pace di Cateau-Cambrésis. Alla morte di Enrico II si credette perduto; allora offrì in moglie sua figlia ai Guisa, abbagliandoli con le sue enormi ricchezze. Ma non ostante questo mercato con i Guisa e l'accordo con Montmorency, non sentendosi sicuro, si mise sotto la protezione della Spagna, divenendo portavoce di Caterina presso l'ambasciatore di Spagna. Parte notevole ebbe nel tumulto d'Amboise; dopo essere stato invano a Tours, fu lanciato all'inseguimento di Condé. Il 6 aprile 1561 col Montmorency e col duca di Guisa formò il triumvirato per tenere testa ai protestanti e a Caterina. Questa lo relegò nella provincia. Ma dopo il massacro di Vassy con gli altri due triumviri, il S. costrinse la regina a lasciare Fontainebleau e a ritornare a Parigi. Dopo i successi dei protestanti, il S. divenne con gli altri due triumviri più accondiscendente verso Caterina; ma il 4 maggio fu domandato al re che non permettesse che una sola religione nel paese. Divampata la guerra dopo il decreto del parlamento che metteva i protestanti fuori legge, S. con la presa di Poitiers (1° agosto 1562) si aprì la strada su Orléans, ma l'impresa fu abbandonata perché i triumviri dovettero preoccuparsi di togliere Rouen ai protestanti, prima che arrivassero gl'Inglesi. Nella battaglia di Dreux (19 dicembre 1562) S. comandava l'ala destra; con Damville attaccò il Condé e lo sbaragliò; ma, assalita improvvisamente dai nemici l'ala destra vittoriosa, S. fu preso e ucciso.
Bibl.: L. Romier, J. d'A. de S.-A., Parigi 1909; id., Catholiques et huguenots à la cour de Charles IX, Parigi 1924.