SAINT-AMANT, Marc-Antoine de Girard, signore di
Poeta francese, nato a Rouen nel 1594, morto a Parigi probabilmente il 29 dicembre 1661. Dal 1617 fu al seguito del duca di Retz e più tardi del conte d'Harcourt. Nel 1633 seguì il maresciallo di Créqui a Roma, che gl'ispirò il poemetto Rome ridicule (pubblicato senza data nel 1643); in Italia tornò nel 1639 con l'Harcourt alla difesa di Casale e nel 1643 a Roma. In quest'anno e nel successivo fu, sempre con l'Harcourt, in Inghilterra, dove compose Albion, capriccio eroicomico contro gl'Inglesi. Nel 1645 accompagnò in Polonia Maria Gonzaga che andava in moglie al re Ladislao Sigismondo e nel 1650 fece un nuovo viaggio a Varsavia.
Affine a Théophile de Viau, ma più bizzarro e meno sorvegliato, il S.-A. ebbe temperamento vigorosamente realistico, dotato però di fantasia. Nel poemetto Le poète crotté e in una quantità di brevi poesie, rivela il suo carattere gaudente incline alla trivialità, e in questo senso si comprende che egli non abbia sentito l'influsso del Malherbe e abbia piuttosto ammirato Rabelais, divenendo uno dei principali iniziatori di quei poeti -grotesques, cioè fantastici, che fiorirono alla metà del secolo. Ma il suo realismo egli volle piegare, per l'influsso del Marino, a preziosità spirituali che nelle poesie minori rimangono artisticamente un'imposizione. Le due tendenze riescono spesso a fondersi in taluni poemetti (Solitude; Le contemplateur; Moïse sauvé) in cui il S.-A. giunge talvolta a una specie di vera allucinazione poetica, e mostra di possedere quel vivo senso della natura che fu comune a tuttti i poeti francesi del sec. XVII.
Ediz.: Oeuvres complètes, a cura di Livet, Parigi 1885, voll. 2; Oeuvres choisies, a cura e con una notizia di Rémy de Gourmont, Parigi 1907.
Bibl.: Sainte-Beuve, Causeries du Lundi, XII; Th. Gautier, Les Grotesques, Parigi 1844; P. Durand-Lapie, S.-A., ivi 1898.