SAGENOPTERIS
. Denominazione generica (Presl, 1838) che indica alcune foglie fossili del Mesozoico, palmate, con quattro foglioline a contorno variabile, asimmetriche, lineari-lanceolate o ovate. Dalla rete venosa primaria si proiettano sulla lamina delle piccole venette ramificate, riempiendo le maglie della rete formata dalle vene più grandi. Tutti i nervi sono uniformi, tranne il nervo mediano, assai più robusto; i nervi secondarî s'anastomizzano l'uno con l'altro e solamente al margine terminano a fondo cieco nel mesofillo. Il picciuolo è talora alato, possiede stomi e probabilmente anche tessuto mesofillico nelle ali.
Potonié e Ward hanno classificato il genere Sagenopteris tra le Marsiliacee, seguendo le vedute di Heer, De Zigno, e altri; Seward, invece, lo considera una Polipodiacea e Berry propende a riferirlo alle Idropteridee. Questi riferimenti si basano unicamente sulla forma e sulla nervazione della foglia; ma, al difuori di tali caratteri esterni, non v'è alcun rapporto tra le famiglie suddette e il genere Saenopteris. È importante, invece, rilevare come esistano notevoli analogie tra la forma e la cutinizzazione delle cellule epidermiche del picciuolo di Sagenopteris e quelle degli assi dei macrosporofilli di Caytonia e di Gristhorpia (v. Caytoniales, IX, p. 588) e come le foglie di Sagenopteris si trovino associate costantemente ai resti delle Caytoniales. È assai verosimile che le Sagenopteris rappresentino le foglie di quest'ultimo gruppo di piante. Si può obiettare che, mentre i microsporofilli e i macrosporofilli delle Caytoniales appariscono pennatifidi, le foglie di Sagenopteris sono palmate; ma Thomas fa rilevare come le foglioline di Sagenopteris non sempre si originano dallo stesso punto all'apice del picciuolo, cosicché le quattro foglioline della foglia normale possono essere considerate come rappresentanti due paia di penne addossate intimamente l'uno all'altro.