Sae
s. f. inv. Acronimo di Soluzione abitativa in emergenza.
• Arriveranno a primavera le casette provvisorie per i terremotati, casette in legno nell’immaginazione dei tanti sfollati delle regioni colpite dal sisma (Lazio, Marche, Umbria, Abruzzo), in realtà realizzate anche in altri materiali, note a tutti con l’acronimo Sae, che permetteranno alle popolazioni di rimanere nei loro territori in attesa della ricostruzione dei centri abitati. (Giornale di Brescia, 24 ottobre 2016, p. 5, Interno) • Spiegano che i container sono arrivati a Visso il 20 gennaio. Il loro iter è intricato. Prende il via quando la Protezione civile si rende conto di non aver previsto l’utilizzo di container in caso di calamità nel suo piano emergenza 2014, e di aver predisposto solo bandi per casette di legno (le cosiddette Sae: Soluzioni abitative emergenziali). Ma il sisma continua e con l’incedere dell’inverno il bisogno di moduli si fa urgente, finché la Consip (la centrale d’acquisti del Ministero dell’economia e della finanza), dopo il ddl sul terremoto dell’11 novembre, convoca in tutta fretta tre gare d’appalto, una dietro l’altra, per rifornirsi di container. Con basi d’asta che lievitano da 20 a 36 milioni. (Marco Benedettelli, Avvenire, 16 febbraio 2017, p. 5, Primo piano) • È la vita di migliaia di persone in questo pezzo di Centro Italia devastato da mesi di scosse, dove sono state autorizzate le richieste di 3.702 nuclei familiari per una Sae, acronimo per Soluzione abitativa di emergenza, che già nel nome rivelerebbe la prima contraddizione. Ma la seconda contraddizione è ancora più drammatica: solo 1.103 hanno ottenuto una casetta, più di 2 famiglie su tre vivono ancora come un anno fa, senza aver avuto nemmeno la casetta di «emergenza». (Flavia Amabile, Secolo XIX, 9 novembre 2017, p. 7, Primo piano).
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