Hussein, Saddam (Husayn, Saddam)
Hussein, Saddam (Ḥusayn, Ṣaddām). – Politico iracheno (Tikrit 1937 – Baghdād 2006), dal 1979 è stato il leader assoluto del suo Paese e ha cercato di imporre l’egemonia irachena in Medio Oriente prima muovendo guerra all’Iran dell’āyatollāh Khomeini (1980-1988), poi invadendo il Kuwait nell’agosto del 1990 e provocando l’intervento militare di una coalizione armata internazionale avallata dalle Nazioni Unite e guidata dagli Stati Uniti. Accusato di nascondere armi di distruzione di massa e di fiancheggiare i terroristi di al-Qā‛ida, il 20 marzo 2003 l’Iraq è stato nuovamente attaccato e invaso da una coalizione guidata da Stati Uniti e Gran Bretagna (v. Iraq, guerra in). Baghdad capitolò in due mesi e H. venne catturato il 13 dicembre 2003, nascosto in un sotterraneo in un villaggio nei pressi di Tikrit. Fu sottoposto a due processi di fronte a un Tribunale speciale iracheno: nel primo procedimento fu accusato di aver ordinato il genocidio di oltre 100.000 curdi nel Kurdistan iracheno tra il 1987 e il 1989, mediante esecuzioni di massa e uso di armi chimiche. Nel secondo fu condannato a morte il 5 novembre 2006, verdetto confermato in Corte d’appello, con l’accusa di crimini contro l’umanità per l’uccisione di 148 sciiti del villaggio di Dujahil, avvenuta nel 1982 in rappresaglia per un fallito attentato nei suoi confronti. È stato giustiziato, tramite impiccagione, il 30 dicembre 2006.