SABLÉ, Madeleine de Souvré, marchesa de
Figlia del marchese Gilles de Souvré, nacque nel 1599 e morì nel 1678. Sposa, quindicenne, al marchese de Sablé, che presto più non si curò di lei, dotata di rara bellezza e di eletti sensi, fu ammiratissima in società, resse a Parigi un salotto letterario e mondano; ma piegata, in seguito, dai dolori domestici, in maniera particolare dalla morte del suo secondogenito Guy (1646), abbandonò il ricco appartamento al Louvre e, incline alla meditazione religiosa e alle dottrine gianseniste, si ritirò a vivere (1659) presso il monastero di Port-Royal.
Convenivano nel suo salotto i migliori ingegni del tempo, dotti, letterati, gente di chiesa, religiosi di Port-Royal, gente di casta: Jacques Esprit, La Rochefoucauld, Pascal, l'abate d'Ailly, Nicole, Arnauld, il principe e la principessa di Conti, i Montausier, M. me La Fayette, M. me Hautefort, M.lle de Longueville, M.lle de Vertus, ecc. Intorno a lei il tono précieuse, in voga nei decennî precedenti, si attenuava nelle garbate conversazioni d'argomento moraleggiante, che si solevano concludere con riflessioni, aforismi, sentenze. Queste, messe in scritto, vennero a formare un nuovo genere letterario, quello delle Maximes, Pensées, alle quali legarono il loro nome il La Rochefoucauld, il Pascal. Dal canto suo la S., che poco scrisse, e che rimase nella storia letteraria quale inspiratrice di buon senso e di buon gusto, temperò nelle proprie Maximes, non destinate alla pubblicità e, come alcune sue Lettres, edite postume, il troppo rigido pessimismo del La Rochefoucauld, che le fu amico devoto.
Ediz.: Le sue Maximes a cura dell'abate d'Ailly, Parigi 1678; con le Maximes del La Rochefoucauld, 1712 e 1870.
Bibl.: V. Cousin, M.me de S., in Études sur les femmes illustres et la société du XVIIe siècle, Parigi 1854; Ed. de Barthélemy, Les amis de la marquise de S., ivi 1865.