MORAIS, Sabato
MORAIS, Sabato. – Di famiglia di origine portoghese, nacque a Livorno il 13 aprile 1823 da Samuele e da Bona Wolf, terzo di nove figli, con sette sorelle e un fratello.
Derivò dal padre un forte legame con gli ideali massonici, repubblicani e nazionali e dalla madre, di origine askenazita, un profondo sentimento religioso. Studente presso le scuole della Comunità ebraica livornese, iniziò la carriera rabbinica nel 1845. Condivise con Elia Benamozegh l’ammirazione per Giambattista Vico e Giuseppe Mazzini, una visione dell’ebraismo in chiave universale, un forte senso della moralità. Trasferitosi in Inghilterra per necessità economiche nel 1845, fu per cinque anni insegnante presso la congregazione di Bevis Marks di Londra. Qui frequentò Moses Montefiore, l’emigrazione italiana repubblicana e Mazzini: dovere, sacrificio, impegno nella vita e nell’attività politica e sociale si fusero in lui con i principi dell’ebraismo. Chiamato a Filadelfia nel 1851 dalla congregazione Mikvé Israel, divenne nel 1854 cittadino degli Stati Uniti e vi operò per 47 anni come hazan (cantore), predicatore e organizzatore di istituzioni ebraiche.
A differenza dei rabbini ortodossi o riformati, Morais, cresciuto nella tradizione cosmopolita e pragmatica del sefardismo livornese – città nella quale tornò una sola volta nel 1854, ma con la quale mantenne sempre forti vincoli familiari e massonici – restò conservatore nei rituali e nei principi, ma assai attento alla beneficenza e all’educazione delle classi disagiate.
Di fronte all’ebraismo statunitense diviso fra l’assimilazione e la cultura yiddish, auspicò una conciliazione tra sefarditi e askenaziti e un miglioramento delle condizioni sociali e lavorative degli immigrati. Indiscutibili restavano per lui l’autenticità del Pentateuco, il culto in lingua ebraica e le norme alimentari tradizionali. Con centinaia di prediche e articoli, firmati o anonimi, talvolta in contrasto con i notabili della sua comunità, difese la parità degli ebrei come cittadini e la laicità dello Stato. In campo religioso rinnovò lo studio della lingua, curò il rituale, anche negli aspetti musicali, e si tenne in contatto con i principali esponenti dell’ebraismo italiano.
Insegnante di esegesi biblica presso il Maimonides College di Filadelfia dal 1867, si allontanò da Isaac Mayer Wise e dallo Hebrew Union College, fondando nel 1886 il Jewish Theological Seminary, con l’obiettivo di rinnovare lo studio delle fonti e dell’ebraico e di recuperare la coscienza storica di Israele. Il primo rabbino di tendenza conservative fu ordinato nel 1893. Morais influenzò eminenti figure dell’ebraismo americano del Novecento (Cyrus Adler, Mayer Sulzberger, Solomon Solis-Cohen). Hazan e minister della sinagoga di Filadelfia, preside della sua facoltà e insegnante di materie bibliche fino alla morte (1897), primo ebreo a ricevere nel 1887 il titolo dottorale honoris causa in legge, sostenne Abraham Lincoln nella guerra di secessione, intervenne contro la pena di morte, la schiavitù e l’antisemitismo della Germania di Bismarck, sostenne la Alliance Israélite Universelle e le cause degli armeni, dei cinesi, degli Indiani d’America. Contrario al socialismo, all’anarchismo, al capitalismo e al sionismo politico, difese i diritti degli operai in sciopero e sostenne la presenza attiva delle donne nelle istituzioni comunitarie. Prese viva parte al caso del bambino Edgardo Mortara (cercando inutilmente di interessarvi il presidente degli Stati Uniti, James Buchanan) e patrocinò numerose istituzioni benefiche. Da Clara Esther Weil, sposata nel 1855, ebbe sette figli (cinque femmine e due maschi); rimase vedovo nel 1872, quando la figlia maggiore Bonina (Nina) aveva solo diciassette anni.
Morì a Filadelfia l’11 novembre 1897.
Fondatore degli studi sull’ebraismo italiano negli Stati Uniti, ebbe imponenti onoranze funebri. Al Jewish Theological Seminary fu istituita a suo nome una cattedra di Storia e letteratura biblica.
Opere principali: A Hebrew and English vocabulary…, London 1848; A few words on the Book of Esther, ibid. 1849; Biographical sketch Samuel David Luzzatto, in Occident, 1866, n. 23, pp. 442-451, 505-508; Lessons in Jewish moral theology. By Samuel David Luzzatto, translated from the Italian by S. M., in Jewish Index, 1872, nn. 1-10; 1873, n. 11; A critical and hermeneutical introduction to the Pentateuch by professor Samuel David Luzzatto. Translated from the Italian by S. M., in Jewish Record, 8, 22, 29 dic. 1876; 5, 12, 19, 26 genn. 1877; 2, 9, 16, 23 febbr. 1877; The Jew in Italy, in Proceedings of the second biennial convention of the Jewish theological seminary association held in the city of New York, New York 1890, pp. 33-49; S.D. Luzzatto, Prolegomena to a grammar of Hebrew language, Philadelphia 1896. Sull’ebraismo italiano si veda la raccolta postuma di vari scritti di Morais in Italian Hebrew literature, a cura di J.H. Greenstone, New York 1926 (rist. 1970); oltre a questa si vedano le note a S.D. Luzzato’s (sic) Biographia, Padua 1882, in Mosé Antologia Israelitica, I (1878), pp. 78, 137-142, 178-181, 252-257, 300-304; II (1879), pp. 166- 171, 290-296; Biografia di Emanuele Veneziani, in Il Vessillo Israelitico, XXVI (1878), pp. 275-278; Corrispondenza da Filadelfia, 3 febbraio 1879, ibid., XXVI (1879), pp. 78 s.; Un modello ai giovani israeliti, in Mosé Antologia Israelitica, I (1878), pp. 18-22, 137-139. Fra i discorsi e i sermoni: A sermon delivered on Thanksgiving day, Philadelphia 1852; A Thanksgiving sermon, ibid.1863;An address on the death of Abraham Lincoln, ibid. 1865; A discourse delivered before the congregation Mikvé Israel…the day appointed for fasting, humiliation and prayer for the untimely death of the late lamented President of the United States, Abraham Lincoln, ibid. 1865; An address…delivered on the feast of Pentecost, 16 maggio 1869; Ought the ritual to be changed? An address, Philadelphia 1871; Proceedings of the commemorative celebration of the fiftieth anniversary of the founding of Hebrew Sunday Schools in America, ibid. 1888.
Fonti e Bibl.: Su nascita e famiglia, Livorno, Arch. della Comunità Ebraica di Livorno, 171: Repertorio delle nascite 1811-1860, c. 51r; ibid., Minute dal 1° gennaio 1815 al 19 dicembre 1819, filza XVII, nn. 31, 69; sul padre, Filadelfia, University of Pennsylvania, Library of the Herbert D. Katz Center for Advanced Judaic Studies, Sabato Morais Papers, 7, FF 27: Parole di S. D.B. [Salvatore De Benedetti] lette in nome di lui il 12 giugno 1862 nell’occasione dei funerali di Samuel Morais morto il dì 27 Maggio 1862. Sulla massoneria, ibid., 17, FF 40. Sull’insegnamento, Arch. di Stato di Firenze, Soprintendenza agli Studi, 168 (2 giugno 1841), 170, cc. 92-102. Per la corrispondenza con la famiglia, Sabato Morais Papers, cit., 8, FF 8, 9, 89, 122, 275; con gli amici e confratelli, ibid., F 22; con Isaia Luzzatto e Elia Benamozegh, ibid., FF 20, 22; sul ritorno a Livorno, ibid., 14 maggio 1854. Per le partenze per Londra, Livorno, Arch. della Comunità Ebraica di Livorno, Registro delle partenze, 202, 28 (1844, agosto 1846); ibid., Copialettere 1837 (N.P. 63), cc. 88, 623, 16 giugno 1845. Per Mazzini, Sabato Morais Papers, cit., 12, FF 11: A patriot (Mazzini). A lecture delivered at the YMHA of Philadelphia (1876); A. Kiron, Livornese Traces in American Jewish History. Sabato Morais and Elia Benamozegh, in Per Elia Benamozegh, Milano 2002, pp. 41-62, in particolare p. 55. Per l’Alliance Israélite, Parigi, Archives de l’Alliance Israélite Universelle, Italie, III, bobine 21, 2140, 6072, 28-30 marzo 1885. Sulla vedovanza, una lettera a Isaia Luzzatto, Filadelfia 3 novembre 1889, Roma, Centro bibliografico dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Archivio Samuel David Luzzatto, 3175. Sulla morte, ibid., 3192: Nina Morais Cohen a I. Luzzatto, s.d. (ma post 11 novembre 1897). Altri inediti nel Sabato Morais Ledger, ritrovato casualmente nel 1950 e donato da Marvin Weiner nel 1992 ai Sabato Morais Papers, cit. (http://sceti.library.upenn.edu/morais/); per altri inediti: A. Kiron, Golden ages, promised lands, The Victorian Rabbinic Humanism of S. M., PH. D., Columbia Univ., New York 1999, pp. 441-456, ricco anche di documenti editi. Su studi e vita cfr. Il Vessillo Israelitico, XXVII (1879), p. 320; Un amico italiano [Raffaello Ascoli], (Vita di) S. M. Ricordi, ibid., pp. 332-334; S. M. Ricordi e compianto, Filadelfia 6 giugno 1881, ibid., XXIX (1881), p. 216; G. Cammeo, Vita di S. M., in Corriere Israelitico, XXX (1891), pp. 129-131; F. Servi, Rev. S. M., in Il Vessillo Israelitico, XLV (1897), pp. 403 s.; H.S. Morais, A Memoir. Proceedings of the Jewish Theological Seminary, New York 1898; Commemoration of the one hundredth anniversary of the birth of the reverend doctor S. M., Congregation Mikvé Israel, Philadelphia 1924; S. M., in Italian Hebrew Literature, New York 1926, pp. 79, 190. Altra bibliografia in H.S. Morais, Eminent Israelites of the nineteenth Century. A series of biographical sketches, Philadelphia 1880; Il Vessillo Israelitico, XXVIII (1880), pp. 197 s.; Gli Ebrei venuti a Livorno. Versi di Raffaele Ascoli computista livornese, Livorno 1886, p. 36 (rist. Livorno 2010); M. Mortara, Indice alfabetico dei rabbini e scrittori israeliti di cose giudaiche in Italia, Padova 1886, p. 7; Proceedings of the Biennial Convention of the Jewish Theological Seminary of America, IVIII, New York 1888-92, ad ind.; H.S. Morais, The Jews of Philadelphia, Philadelphia 1894 (rist. 2007); G. Bedarida, Ebrei d’Italia, Livorno 1950, p. 280; 185 scritti con l’aggiunta di altri 49 articoli sono stati segnalati da M. Davis, S. M.: A Selected and Annotated Bibliography of His Writings, Philadelphia 1947 (è la prima bibliografia priva però delle note tratte da A. Kiron dagli appunti del già cit. Sabato Morais Ledger allora non ancora aggiunto alla collezione delle carte Morais). Si veda inoltre: A. Milano, Bibliotheca Historica Italo-Judaica, Firenze 1954, pp. 54, 129, 130; M. Davis, The Emergence of Conservative Judaism, Philadelphia 1963; H. Parzen, Architects of Conservative Judaism, New York 1964; M.S. Nussenbaum, S. M. Champion of Orthodoxy, D.H.L. Dissertation, Yeshivà Univ., 1964; Id., Champion of Orthodox Judaism. A biography of Rev. S. M., Ann Arbor 1964; Biblioteca italo-ebraica. Bibliografia per la storia degli Ebrei d’Italia 1964- 1973, a cura di D. Carpi, Roma 1982, pp. 112, 158, 176; P.S. Nadell, Conservative Judaism in America: A Biographical Dictionary and Sourcebook, New York 1988, ad vocem; A. Kiron, Dust and Ashes: The Funeral and Forgetting of S. M., in American Jewish History, LXXXIV (1996), 3, pp. 155-188; Id., Livornese Traces in American Jewish History, in Per Elia Benamozegh, a cura di A. Guetta, Milano 2001, pp. 45-66; Id.,Varieties of Haskalah: S. M.’ Program of Sephardic Rabbinic Humanism in Victorian America, in Renewing the past, Reconfiguring Jewish Culture from Al-Andalus to the Haskalah, a cura di R. Brann - A. Sutcliffe, Philadelphia 2004, pp. 121-145; Id., An Atlantic Jewish Republic of Letters, in Jewish History, XX (2006), 1, pp. 171-211; M. Giuliani, S. M. (1823- 1897), un ponte tra il giudaismo italiano e i ‘conservative’ americani, in Studi. Fatti. Ricerche, XXXII, (2007), 119, pp. 16-18; Id., I Conservative negli Stati Uniti e il Jewish Theological Seminary, in Le religioni e il mondo moderno, II, Ebraismo, a cura di D. Bidussa, Torino 2008, pp. 388-391; C. Facchini, Voci dell’ebraismo liberale. Costruire una religione moderna, ibid., p. 195; N.W. Cohen, What the Rabbis Said: The Public Discourse of Nineteenth - Century American Rabbis, New York 2008, pp. 33-52. Repertori: Universal Jewish Encyclopedia, VII, 1969, pp. 638-664; American National Biography, XV, 1999, pp. 794 s.; Jewish Encyclopedia, XIV, 2a ed., 2007, p. 471; American Biographical Index, VII, 2007, p. 4193.