Commediografo italiano (Livorno 1867 - Milano 1951); insegnante nell'accademia di Brera a Milano (1915-35) e per alcuni anni (1911-19) direttore della Società italiana degli autori; esercitò anche la critica drammatica (Cronache teatrali, 1929). Fra le sue numerose commedie, che in forma garbata e piacevole svolgono motivi o riprendono situazioni care al teatro borghese: La buona figliuola (1909); Il brutto e le belle (1910); Mario e Maria (1915); Sole d'ottobre (1916); Parodi e C. (1925); La signora Rosa (1928), il suo testo più fortunato. Scrisse anche un romanzo sulla vita dei comici italiani, Gli ultimi zingari (1920), e un volume di ricordi teatrali.