ŠABAC (A. T., 77-78)
ABAC Città della Iugoslavia, capoluogo di ispettorato circondariale nel banato della Drina. È situata sulla riva destra della Sava, a circa 60 km. in linea d'aria da Belgrado. Si stende a 92 m. s. m. sul piano al piede delle colline della Pocerina, poco a monte dell'influenza del Dumača. Fu sede di un'importante guarnigione di frontiera, prima dei Turchi, che vi costruirono un castello (1470), poi dei Serbi. Le campagne intorno sono ricche di cereali, alberi da frutta (prugni), viti e anche di notevole allevamento bovino e suino. Tipica ne è pure la produzione di miele bianco. Unita a Belgrado dalla navigazione sulla Sava, si trova pure sulla strada ferrata che dalla Sirmia porta alla valle della Drina (Lešnica, Loznica). La popolazione di 12.072 ab. nel 1900, rimase pressoché stazionaria fino allo scoppio delle guerre balcaniche (11.541 nel 1910) e diminuì a 9224 ab. nel decennio successivo. Dopo la guerra mondiale ha ripreso l'incremento, fino a contare 12.563 ab. nel 1931. Sono quasi tutti Serbi, i più di religione ortodossa, con minoranza musulmana e, ancor più piccola, cattolica. Capoluogo della provincia di Podrinje (3551 kn q.) nella Serbia settentrionale (Šumadija) fino al 1929, venne poi assegnata al banato della Drina (capoluogo Sarajevo). È sede di un vescovo ortodosso.