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BEHRMAN, S.N.

di Patrick McGilligan - Enciclopedia del Cinema (2003)
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Behrman, S.N. (propr. Samuel Nathaniel)

Patrick McGilligan

Commediografo, giornalista e sceneggiatore statunitense, nato a Worcester (Massachusetts) il 9 giugno 1893 e morto a New York il 9 settembre 1973. Apprezzato e sofisticato autore teatrale, distintosi per i suoi dialoghi epigrammatici, B. realizzò per il cinema adattamenti di romanzi e commedie e molte delle sue pièces furono portate sullo schermo. Particolarmente versato nella commedia sofisticata, dimostrò di essere altrettanto abile nel dramma in costume e nelle storie d'amore; diede un contributo fondamentale al successo di molti film interpretati da Greta Garbo.

Figlio di uno studioso del Talmūd, B. descrisse la sua fanciullezza in una pièce del 1958 intitolata The cold wind and the warm. Precocemente innamorato del teatro, dopo il liceo si dedicò al varietà, per poi laurearsi in lettere a Harvard e conseguire un master alla Columbia University. Divenuto critico letterario per "The New York Times" e "New Republic", avviò successivamente una lunga collaborazione con "The New Yorker". La sua prima commedia venne prodotta nel 1923, ma fu il grande successo teatrale The second man (1927) a consacrare il suo talento. Da alcuni suoi lavori furono poi tratti film come Brief moment (1933) di David Burton, Biography of a bachelor girl (1935) di Edward H. Griffith (dalla commedia Biography), No time for comedy (1940; Non è tempo di commedia) di William Keighley, The pirate (1948; Il pirata) di Vincente Minnelli, e Fanny (1961) di Joshua Logan. Mentre continuava a scrivere per il teatro, tanto da guadagnarsi l'appellativo di 'Congreve americano' da parte della critica, nel 1930 approdò a Hollywood. Venne infatti posto sotto contratto dalla Fox Film Corporation come tanti altri autori emergenti assunti dall'industria cinematografica per far fronte alle esigenze del sonoro. Insieme alla veterana Sonya Levien, con la quale avviò una lunga collaborazione artistica, scrisse un'indimenticabile versione della commedia di F. Molnár Liliom, diretta in quello stesso anno da Frank Borzage. Seguirono gli adattamenti, sempre realizzati con la Levien, di commedie (Lightnin', 1930, di Henry King; The brat, 1931, di John Ford) e di romanzi: nel 1931 Daddy long legs di Alfred Santell e Surrender di William K. Howard, nel 1932 Rebecca of sunnybrook farm (Rondine senza nido) e Tess of the storm country, entrambi di Santell.Sin dall'inizio B. lavorò a progetti cinematografici prestigiosi e, sebbene fosse un autore affermato, raramente si cimentò in sceneggiature originali. Un'eccezione fu l'insolita fiaba ambientata durante la Gran- de depressione, Hallelujah, I'm a bum (1933) di Lewis Milestone, con Al Jolson, basata su un soggetto di Ben Hecht, ma in realtà elaborata da B., i cui brillanti dialoghi (come le canzoni di R. Rodgers e L. Hart) sono in distici rimati. Passato alla Metro Goldwyn Mayer, B. curò i dialoghi per Greta Garbo di Queen Christina (1933; La regina Cristina) diretto da Rouben Mamoulian, e in seguito collaborò ad altri tre film interpretati dall'attrice: l'adattamento del romanzo omonimo di L.N. Tolstoj, Anna Karenina (1935) di Clarence Brown, Conquest (1937; Maria Walewska) ancora di Brown, di cui scrisse i dialoghi, e con esiti meno felici Two-faced woman (1941; Non tradirmi con me) di George Cukor. Firmò anche numerosi film storici degni di nota, di solito in collaborazione con altri: A tale of two cities (1935; Le due città), magniloquente adattamento del romanzo di Ch. Dickens, scritto con William P. Lipscomb e diretto da Jack Conway; Parnell (1937) di John M. Stahl, una biografia del leader nazionalista irlandese Ch.S. Parnell, basata su una pièce di E.T. Schauffer e scritta con John van Druten, che fu un clamoroso insuccesso e mise in discussione l'invulnerabilità al botteghino del divo Clark Gable; Waterloo bridge (1940; Il ponte di Waterloo) di Mervyn LeRoy, convincente adattamento di un lavoro teatrale di R.E. Sherwood, interpretato da Robert Taylor e Vivien Leigh; infine Quo vadis (1951; Quo vadis?) di LeRoy, dall'omonimo romanzo di H. Sienkiewicz, sulle persecuzioni dei cristiani all'epoca di Nerone, che vide rinnovarsi la collaborazione tra B. e la Levien, con la quale aveva scritto anche la modesta commedia The cowboy and the lady (1938; La dama e il cowboy) di Henry C. Potter.

Vedi anche
George Dewey Cukor Cukor ‹ki̯úukoo›, George Dewey. - Regista cinematografico statunitense (New York 1899 - Beverly Hills 1983); regista teatrale dal 1920 al 1930, passò in seguito al cinema realizzando numerosi film (spesso ispirati a lavori teatrali), per la maggior parte di buona fattura anche se di impianto prevalentemente ... Frank Borzage Borzage ‹bòoʃëǧ›, Frank. - Regista cinematografico statunitense (Salt Lake City, Utah, 1893 - Hollywood 1962); esordì come attore di teatro (1906), poi come attore cinematografico a Hollywood, in alcuni film di Thomas Ince e in varî western. Passato alla regia (1920) col film Humoresque, si distinse ... Jack Conway Attore e regista cinematografico (Graceville, Minnesota, 1887 - Los Angeles 1952); dopo l'esordio come attore teatrale, passò al cinema partecipando a circa 100 film. Aiuto di D. W. Griffith, nel 1913 diresse il suo primo film. Tra i molti film da lui diretti il più notevole resta Viva Villa (1934), ... sceneggiatura La ripartizione in scene di un’opera teatrale, cinematografica o radiotelevisiva e il testo in cui è fissata. ● Nella cinematografia, la sceneggiatura è l’ultima fase dell’elaborazione scritta del soggetto del film: infatti designa la costruzione della struttura narrativa del film che precede le riprese, ...
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