PALLADIO, Rutilio Tauro (Palladius Rutilius Taurus Aemilianus)
Autore latino d'un Opus agriculturae, fiorì probabilmente nel secolo IV.
Dopo un libro d'introduzione, tratta, nei dodici libri seguenti, dei lavori dei coltivatori in ciascun mese, giovandosi principalmente dei risultati della sua esperienza personale e servendosi anche di autori greci e latini che cita talvolta per nome (Democrito, Aristotele, Columella, Gargilio Marziale). Nell'ultimo libro, il XIV, egli che aveva composto il suo lavoro con intendimenti eminentemente pratici cedette alle lusinghe delle muse, componendo in distici un poemetto didattico, non privo di pregi, sull'innesto (de insitione). In questo carme, più che all'esempio insuperabile di Virgilio, s'ispirò a quello meno elevato di Columella, che, nell'opera sua prosastica, inserì un libro in esametri sui giardini. L'elocuzione delle parti in prosa di Palladio, su cui gli esempî classici hanno esercitato scarsissima efficacia, ci conserva preziosi elementi volgari. L'Agricoltura di P. fu molto letta nel Medioevo. Ed. di J. C. Schmitt, Lipsia 1898.
Bibl.: E. H. F. Meyer, Geschichte der Botanik, Königsberg 1855, II, p. 322 segg.