RUSUCURRU (῾Ρουσουκκόρρου, Rusucurium)
Colonia romana della Mauretania Cesarense, sulla costa della Grande Cabilia, ai piedi del Mons Ferratus, ad E di Cissi ed a O di Iomnium.
Il problema della identificazione di R. è particolarmente arduo. Le distanze indicate dalla Tabula Peutingeriana (v.) e dall'Itinerarium Antonini fra le stazioni costiere Gissi, R., Iomnium, Rusippisir, Rusazu e Saldae sono contraddittorie e certamente alterate: fra R. e Rusazu, per esempio, l'Itinerario indica 56 miglia e la Tabula 93. L. Renier, H. Dessau, R. Cagnat, S. Gsell, J. Carcopino, L. Leschi, P. Salama identificano R. con Dellys (Atlas Arch., F. 6, n. 24 add.); un miliario con il nome di R. e la cifra III è stato trovato a cinque km da questa località. Willmanns, Mommsen, Gavault, E. Frezouls ed A. Hus, M. Euzennat pongono R. a Tigzat (Atlas Arch., F. 6, n. 34) che gli studiosi precedenti identificavano con Iomnium; essi si appoggiano a numerose iscrizioni scoperte in loco, e precisamente alla dedica del tempio del Genius del municipio di R. consacrato da G. Giulio Felice Rusucurritanus (C.I.L., viii, 8995). Secondo l'Euzennat, la colonia di R. avrebbe dovuto essere installata da Claudio sull'acropoli di Takseft (?) a quattro km ad E di Tigzirt, dove esistono resti di una città importante. Tigzirt stessa, antico scalo punico, sarebbe rimasta civitas utilizzata come base al tempo delle guerre di Antonino contro i Mauri ed allora fortificata, elevata alla dignità di municipium nel 209-210 mentre Takseft decadeva. Il problema resta incerto, perché la teoria delle doppie città (colonie e civitates) è stato rimesso in causa dai lavori di Leo Teutsch e P. Quoniam. Il monumento più importante di Tigzirt è il tempio del Genius Municipii costruito da un Felix sul luogo della sua casa; esso si compone di una cella quadrata con due colonne in facciata sollevata al disopra di una corte le cui mura prolungano esattamente quelle del naòs.
Una piccola piazza a N del tempio rappresenta forse il Foro. Il podio di un altro tempio (Campidoglio?) è stato riconosciuto negli scavi del 1950-53, che hanno permesso di scoprire anche dei magazzini (horrea) costruiti sotto Antonino Pio. Una importantissima basilica fiancheggiata da un battistero, datata alla fine del V sec. o agli inizî del VI, è notevole per la sua ricca ornamentazione di cornici e bassorilievi a motivi non figurativi o con figure ispirate alle Sacre Scritture. Conosciamo inoltre tre altre chiese ed una fortezza bizantina.
Bibl.: P. Gavault, Études sur les ruines romaines de Tigzirt, 1897; R. Cagnat-H. Dessau, C.I.L., VIII, suppl. 3, p. 1957; S. Gsell, Atlas Archéologique Algérie, F. 6, nn. 24, 34, 87; id., in Mon. Ant. Alg., I, p. 148 ss.; M. Leglay, in Bull. Comité Travaux Historique, Section Archéolog., 1954, pp. 151-2; id., in Libyca, II, 1954, p. 273 ss.; III, 1955, pp. 191-2; E. Frezouls-A. Hus, in Melanges École Franç., LXVII, 1954, pp. 147-63; M. Euzennat, ibid., LXVIII, 1955, pp. 127-48; id., ibid., LXIX, 1955, pp. 75-80; S. Lancel, ibid., 1956, pp. 299-33.