RUSSIA BIANCA (XXX, p. 336; App. II, 11, p. 768)
BIANCA Le paludi della Polessia costituiscono le regioni della R.B. (o Bielorussia) non messe ancora in valore, per cui tutti gli sforzi in questi decennî sono stati diretti al prosciugamento della vasta zona torbosa. Più di 3 milioni di ettari sono stati guadagnati alle colture. Nel dopoguerra è stato compiuto un notevole sforzo per ricostruire centrali elettriche, stabilimenti, città e villaggi. Fu necessario creare molte industrie edilizie. I lavori di prosciugamento ripresero, l'estrazione della torba s'intensificò, a vantaggio delle nuove centrali termiche. Fra l'altro ricordiamo anche una grande fabbrica di trattori, un'altra di automobili, e molti stabilimenti di macchine utensili. Queste nuove industrie impiegarono molta mano d'opera qualificata; l'acciaio fu importato dal sud.
Fra le altre industrie al primo posto troviamo: le tessili (lana, canapa, seta) a Vitebsk; i calzaturifici, le cartiere, le industrie del legno (compensato), i materiali da costruzione; le meccaniche (macchine agricole, bilance, apparecchi radio, televisori, ecc.). Un certo sviluppo hanno segnato le industrie dell'abbigliamento.
Il nuovo canale Dnepr-Bug ha poi congiunto il Dnestr con il Niemen (Mar Baltico-Mar Nero) favorendo la ripresa della navigazione interna. Anche le colture e l'allevamento si sono riprese, parallelamente alle industrie. Particolare sviluppo si è notato nelle colture del lino (regioni di Vitebsk, di Molodečno e di Mogilev), delle patate (occupante il 18% della superficie arabile), della canapa, del grano, del riso e delle barbabietole da zucchero. L'allevamento del bestiame ha pure fatto progressi. Anche la messa in valore delle ricchezze forestali, assai ingenti, ha avuto una notevole ripresa.
Bibl.: N. Baranski, Géographie économique de l'URSS, Mosca 1956; Exposition agricole de l'URSS, ivi 1957; G. Arian-Levi, La geografia dell'URSS, a cura della Associazione Italia-URSS, Roma 1957.