RUSPOLI
Discendente da un Neri R., che viveva in Campi, nel contado fiorentino, verso la metà del 1200, la famiglia R. si trasferiva, circa un secolo e mezzo dopo, in Firenze, nel quartiere di Santa Maria Novella. Nella vita politica del comune entrò con Zanobi, figlio di Giovanni, ammesso all'ufficio del gonfalonierato e del priorato nel 1391 e la stessa carica tenne nel 1523 Francesco, figlio di un Giovanni, che esercitava in Firenze l'arte del linaiolo verso il 1458. Da questo Francesco e dal fratello Lorenzo ebbero origine i due rami della famiglia R., il primo dei quali si estinse in Firenze verso la metà del sec. XVIII, mentre il secondo si trasferiva a Roma con Bartolomeo, figlio di Lorenzo, conservando la cittadinanza fiorentina. Dei figli di Bartolomeo, debbono essere ricordati Fabrizio, che prese parte alla battaglia di Lepanto con la squadra romana, e Orazio, che fu padre di Bartolomeo, fondatore della potenza della famiglia. Questi, infatti, acquistato in Roma un palazzo in piazza Aracoeli e, più tardi, venduti tutti i beni che possedeva in Firenze, comprò dagli Orsini il feudo di Cerveteri con l'annesso titolo di marchese. Morto senza prole nel 1681, palazzo, feudo e titolo marchionale furono ereditati per sua volontà testamentaria da Francesco, figlio della sorella Vittoria, maritata a Sforza Vicino Marescotti; con l'obbligo di assumere il cognome e l'arma dei R. Tutta l'eredità di Francesco Marescotti, morto senza prole, passò al nipote Francesco Maria e a lui fanno capo gli attuali rami della famiglia R. e da lui ebbe origine il titolo di principe di Cerveteri, conferitogli dal papa Clemente XI, per avere contribuito nel 1709, con milizie assoldate a sue spese, alla difesa contro gl'imperiali dei confini del Ferrarese. Francesco Maria accrebbe notevolmente il patrimonio familiare con l'acquisto fatto nel 1713, dal duca Caetani, del feudo di San Felice Circeo e del suo bellissimo palazzo al Corso in Roma; comprò il feudo di Cesi col titolo annesso di marchese di Riano, mentre aveva ereditato nel 1706, alla morte dello zio, cardinale Galeazzo Marescotti, il paese di Vignanello, che abbellì e sviluppò notevolmente e governò fino alla sua morte nel 1731. Bartolomeo, figlio di Francesco Maria, fu governatore del conclave dal quale uscì il papa Innocenzo XIII; fu nominato cardinale nel 1730 e l'anno seguente priore dell'Ordine gerosolimitano. Va ricordato un altro Bartolomeo, di Alessandro, di Francesco Maria, che, eletto nel 1802 gran maestro dell'Ordine di Malta, non volle accettare il magistero, perché convinto che l'Inghilterra non avrebbe mai restituito l'isola di Malta all'Ordine, come il trattato di Amiens imponeva. Francesco (nato nel 1752), fratello primogenito del detto Bartolomeo, ebbe quattro figli: Alessandro, Sigismondo, Camillo e Bartolomeo. Di Giovanni, figlio di Alessandro, morto generale pontificio nel 1876, va ricordato che fu il primo principe R. ascritto alla nobiltà romana e che suo figlio Francesco ebbe riconosciuti nel 1895 dal governo italiano i titoli nobiliari della famiglia. Rappresentanti del ramo primogenito sono ora don Alessandro, principe R., col figlio Francesco. Degli altri rami si possono ricordare: Camillo (1788-1864), che per matrimonio s'imparentò con la casa reale di Spagna; Bartolomeo, quarto figlio di Francesco, che fu ardente patriota e combatté nel 1848 contro gli austriaci a Vicenza. Suo figlio Emanuele fu deputato e senatore e nel 1892 sindaco di Roma. Dei figli di lui, Augusto fu deputato al Parlamento italiano, ed Eugenio (v.) ardito esploratore.