RUSICADE
Città antica sulla costa settentrionale dell'Africa nel sito dell'odierna Philippeville. Il nome della città in età punica sembra fosse Thapsus o Thapsa, come ci è dato da Livio e dal Periplo dello pseudo-Scilace; Rusicade era forse il nome del promontorio (rush in punico) vicino (oggi Ras Shikda): ambedue i nomi sono certo di origine fenicia. Della città punica, che fece parte dell'impero marittimo cartaginese, solo qualche scarso avanzo è tornato in luce.
La città costituiva lo scalo di Cirta, e fu quindi certamente assai presto in mano dei re numidi. Alla caduta di questi, dopo la vittoria di Cesare, il territorio di Cirta, con Rusicade, fu dato a Sizio Nucerino, che aveva cooperato alla sconfitta di Giuba; dopo la morte di Sizio esso dovette venire a far parte della provincia romana. È probabilmente da questo tempo che data la costituzione della città a colonia, al pari di quella delle altre due città (Chullu e Milev), che con Cirta e Rusicade formavano la cosiddetta confederazione quattuor coloniarum Cirtensium. Infatti nonostante che solo al sec. II d. C. risalga la prima sicura memoria di Rusicade come colonia, l'epiteto che essa porta di Veneria fa credere che tale costituzione sia anteriore all'impero. Plinio le dà l'appellativo di oppidum: ma è probabile che questo vada riferito alla città indigena, che certo continuò a sussistere per vario tempo accanto alla colonia romana.
Come parte della confederazione cirtense, Rusicade dipendeva dai duumviri che erano a capo di essa, rappresentati in ciascuna città da un praefectus iure dicundo. Sciolta la confederazione, forse al principio del sec. III d. C., la città ebbe magistrati proprî. In età cristiana fu sede episcopale. La sua importanza era soprattutto nel porto, che costituiva lo scalo della ricca regione cerealicola retrostante; e di tale importanza, che la faceva essere in strette relazioni con Roma e Pozzuoli, ci dànno testimonianza le iscrizioni che ricordano dediche all'Annona Sacrae Urbis, al Genio della colonia di Puteoli, ecc.
I resti monumentali della città antica non sono molti: si riducono a un teatro, a cisterne, a terre e, fuori dell'abitato, a tombe.
Bibl.: S. Gsell, Atlas archéologique de l'Algérie, Parigi 1901; f° 8; id., Histoire ancienne de l'Afrique du Nord, II, p. 151 segg., VIII, p. 159 segg., Parigi 1918, 1929; Corp. Inscr. Lat., VIII, p. 684.