Ammiraglio e generale inglese (Praga 1619 - Londra 1682), figlio terzogenito di Federico V di Boemia elettore palatino e di Elisabetta Stuart. Trascorse la giovinezza in Olanda, dove la famiglia era stata esiliata dalla Boemia (1620); dopo un breve soggiorno in Inghilterra, presso Carlo I (1636), partecipò alla guerra dei Trent'anni, al seguito di Federico Enrico, ma fu fatto prigioniero dagli Imperiali (1638) e liberato nel 1641. Tornato nello stesso anno in Inghilterra allo scoppio della rivoluzione inglese e ricevuto da Carlo I il comando della cavalleria, riportò una serie di brillanti successi: prese Bristol (1643), fece togliere l'assedio a Newark (1644). Ma nello stesso anno subì una dura sconfitta a Marston Moor ad opera di Cromwell; di nuovo sconfitto a Naseby e a Bristol, fu allontanato dal comando e quindi (1647) costretto dal parlamento a lasciare l'Inghilterra. Carlo I lo richiamò, affidandogli il comando della flotta con la quale, forzato il blocco dei rivoluzionarî, si diresse nel Mediterraneo e si dette alla guerra di corsa, predando navi spagnole, britanniche e genovesi. Ma, battuto da Robert Blake (1650), dové riparare in Francia, donde si portò in Germania. Ritornato (1660) in Inghilterra, Carlo II lo nominò (1662) membro del Consiglio privato. Nella guerra anglo-olandese del 1665-67 R. ebbe il comando della flotta con la quale batté gli Olandesi a Lowestoft (1665); l'anno dopo fu spedito di rincalzo a G. Monk, per impedire che M. A. de Ruyter distruggesse la flotta britannica, e conseguì lo scopo. Nella terza guerra anglo-olandese (1672-74), riuscì a impedire che il successo olandese della battaglia di Sole Bay (1672) si risolvesse in un disastro per le flotte collegate d'Inghilterra e di Francia. Per i suoi meriti fu nominato Primo lord dell'ammiragliato (1673); dal 1679 si ritirò a vita privata, occupandosi di scienze fisiche e meccaniche e di storia dell'arte; diffuse in Inghilterra la tecnica incisoria della maniera nera che aveva appreso da L. von Siegen.